"Per collocare l'interesse generale al di sopra di quelli particolari c'è una sola via: il dialogo. La giustizia non deve essere terreno di scontro, ma di contraddittorio tendente alla conciliazione. Tutto questo è possibile se rimangono intatte l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Nessuno potrà mai nemmeno immaginare che possa esservi, a differenza di quanto accade in altri Paesi europei, spesso indicati come modello, un disconoscimento di paternità rispetto a tali inviolabili prerogative. Il processo riformatore in corso si colloca esattamente nel solco di quanto indicato nella nostra Carta.

L'unico destinatario dell'intervento non può che essere il cittadino. E dobbiamo chiederci tutti, senza pregiudizi, se il cittadino non abbia il diritto di percepire una giustizia in cui il giudice destinata a decidere sulla scorta delle proposte di sentenza delle parti debba essere arbitro naturalmente e per forza di cose diverso dai contendenti. Non siamo di fronte a un intervento demolitorio". Così Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, intervenendo al congresso nazionale dell'Anm a Roma.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 10 maggio 2024 alle 19:50
Autore: Redazione Centrale
vedi letture
Print