In merito all'attuazione del nuovo Dpcm e al notevole incremento dei contagi, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Chiara Geloni, giornalista e scrittrice.

Tra le critiche mosse al governo figura quella di parlare eccessivamente di restrizioni e troppo poco di emergenza lavoro. Qual è la sua chiave di lettura?

"Le restrizioni sono dovute all'aumento dei contagi e all'andamento della curva epidemiologica. Il governo si sta comunque preparando a fronteggiare l'emergenza economica, attraverso una manovra finanziaria che vedrà l'investimento dei fondi europei che arriveranno. Un allentamento o meno delle misure restrittive dipenderà totalmente dal nostro comportamento: la scorsa primavera siamo stati in grado di fornire una grande prova di maturità".

A proposito di fondi europei: l'incremento dei contagi ha riaperto la contesa interna alla maggioranza riguardante il Mes. A suo giudizio il Governo Conte dovrebbe avvalersene? Ci sono forze che ne fanno una questione fortemente ideologica...

"La discussione sul Mes non deve essere di natura ideologica, ma pratica: se quei soldi dovessero servire è giusto prenderli. Bisogna valutare se conviene o meno. Ciò che è davvero importante è infatti avere una visione chiara di come si vogliano investire quei fondi, in un contesto Europa completamente mutato. Non bisogna più pensare infatti all'Europa come l'abbiamo concepita fino ad ora: ci sono stati cambiamenti netti, come la sospensione del Patto di Stabilità. Vorrei poi mettere in evidenza un aspetto".

Prego.

"Il problema, per quanto riguarda la risposta sanitaria, non è tanto legato alla mancanze delle attrezzature, ma alle carenze legate alla capacità di reazione sul territorio e alla qualità dei trasporti. Questi sono problemi persistenti da ben prima della diffusione del virus e del lockdown: per questo occorre, in primis, avere un'idea chiara di come si vogliono investire i fondi del Mes, qualora si decidesse di avvalersene".

L'incremento dei contagi e il timore di ulteriori restrizioni - se non addirittura di un nuovo lockdown - sono dovute ad un'eccessiva inadempienza da parte dello Stato nel far rispettare rigorosamente le regole nel corso dell'estate appena conclusasi?

"Ho viaggiato parecchio in estate per varie regioni d'Italia e ho visto contesti regionali molto diversi: alcuni molto rispettosi delle regole, altri decisamente meno. In questo momento però, dal mio punto di vista, il messaggio più corretto da trasmettere è di non ricercare in nessun modo colpevoli, anche perchè tocchiamo un tema molto delicato, su cui nemmeno la scienza è stata unanime: basti pensare che alcuni scienziati, ad inizio giugno, parlavano di completa cessazione del pericolo... L'importante, ora come ora, è far capire che la colpa non è di qualcuno in particolare e, soprattutto, che sarà necessario fare ulteriori sacrifici".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 16 ottobre 2020 alle 09:30
Autore: Luca Cavallero
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