Il focus della redazione di PoliticaNews.it vi porta oggi in Tunisia. Undici anni fa, una vasta mobilitazione di cittadini chiedevano a gran voce lavoro, libertà e dignità. Il tutto si trasformò in manifestazioni a livello nazionale contro il regime nepotista e repressivo di Ben Ali, innescando un promettente slancio per le riforme democratiche in Tunisia e in altri paesi vicini. Dopo la cacciata di Ben Ali e la sua fuga in Arabia Saudita il 14 gennaio 2011, il Paese ha intrapreso un intricato processo di transizione segnato dalle elezioni dell'Assemblea costituente del 2011, dall'adozione nel 2014 di una nuova Costituzione e dalle prime elezioni legislative libere tenutesi nell'ottobre del lo stesso anno.

Tuttavia, da quasi un anno, la transizione democratica della Tunisia si è bruscamente interrotta. Questo è il risultato di una presa di potere incrementale portata avanti dal presidente tunisino Kais Saied, la cui elezione nell'ottobre 2019 ha aperto la strada a mosse successive che hanno quasi distrutto la fragile architettura istituzionale di controlli ed equilibri e lo stato di diritto nel paese.

IL CASO TUNISINO. Una spiegazione risiede nella frammentazione politica e nella stagnazione economica. Queste tendenze stanno ancora alimentando le tensioni socio-politiche in Tunisia più di un decennio dopo che l'auto-immolazione di Mohamed Bouazizi, un venditore ambulante nella città rurale centrale di Sidi Bouzid, ha dato il via alla Rivoluzione dei gelsomini del 2010-2011.

POST-RIVOLUZIONE. L'immediato contesto post-rivoluzionario è stato generalmente dominato dalla giustapposizione ideologica di laici contro islamisti. Tuttavia, le persistenti pratiche di politica del consenso e il fallimento dei governi successivi nell'attuare le principali riforme economiche e di sicurezza hanno a lungo termine indebolito la legittimità delle istituzioni politiche, minando anche la fiducia popolare nel sistema dei partiti. Questa propensione al consenso, o tawafuq, ha consentito la formazione del governo del 2015, sostenuto da una coalizione comprendente il partito laico Nidaa Tounes e il suo contendente islamista Ennahda

Sezione: Esclusive / Data: Sab 28 gennaio 2023 alle 11:00
Autore: Niccolò Anfosso
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