Il 7 gennaio 2015 va in scena il tragico attacco terroristico nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi. I morti sono 12. È l'attentato con un maggior numero di vittime, in Francia, dal 1961, superato solo dagli attentati del 13 novembre 2015.

Attorno alle ore 11.30, un commando di due uomini armati con fucili d'assalto Kalashnikov fece irruzione nei locali della sede del giornale, durante la riunione settimanale di redazione, sparando sui presenti. Furono uccise dodici persone, tra le quali il direttore Stéphane Charbonnier detto Charb, diversi collaboratori storici del periodico (Cabu, Tignous, Georges Wolinski, Honoré) e due poliziotti; altre quattro persone della redazione rimasero ferite. Pochi istanti prima dell'attacco, il settimanale satirico aveva pubblicato sul proprio profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico. Dopo l'attentato il commando, che durante l'azione gridò frasi inneggianti ad Allah e alla punizione del periodico Charlie Hebdo, fuggì, uccidendo per strada un altro poliziotto. I due terroristi terminarono la fuga barricandosi in una piccola azienda in periferia di Parigi, morendo poi durante lo scontro a fuoco con le forze dell'ordine, il 9 gennaio. Si trattò del più grave attentato terroristico in Francia dal 1961, fino a quello del 13 novembre 2015. In seguito agli attentati, Charlie Hebdo tornò in edicola il 14 gennaio con il numero 1.178, con una tiratura di 7 milioni di copie e in 16 lingue. In Italia uscì allegato a Il Fatto Quotidiano, esaurendo subito le 268.000 copie. La redazione del settimanale fu ospitata per qualche tempo in quella del giornale Libération, per poi essere ulteriormente trasferita in un luogo segreto, sottoposto a particolari misure di sorveglianza e sicurezza. Dopo l'uscita di questo numero, le pubblicazioni ripresero regolarmente solo a fine febbraio 2015.

Sezione: RicorDATE? / Data: Gio 07 gennaio 2021 alle 08:00
Autore: Alessandra Stefanelli
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