Martin Luther King giunse a Memphis il 4 aprile 1968, dopo che il suo volo era stato ritardato per un allarme bomba. Dopo la marcia finita con la morte di Larry Paine, King rientrò al Lorraine Motel sito a Mulberry Street, di proprietà di Walter Bailey. Nella sua stanza, la 306, situata al secondo piano (come affermò poi lo stesso Walter Bailey, King, frequentatore abituale del motel, occupava sempre la stessa stanza, ma nei giorni dell'omicidio gli era stata assegnata inizialmente la 202, in quanto la 306 era occupata), King cercò di organizzare un nuovo corteo per uno dei giorni successivi assieme ai suoi collaboratori (tra cui il reverendo Ralph Abernathy e Jesse Jackson).

Dovendo cenare a casa del reverendo Samuel B. Kyles, alle 17:30 giunse al motel, chiedendo al pastore di seguirlo. Salomon Jones, l'autista di King, gli consigliò, visto il freddo, di coprirsi con un cappotto. King parlò al musicista Ben Branch, che avrebbe dovuto suonare quella sera a un incontro in una chiesa locale. King gli chiese di intonare il suo inno preferito Take my hand, my precious Lord ("Prendimi per mano, mio prezioso Signore"), poi intonato davvero dalla celebre Mahalia Jackson, cara amica di King, nel corso dei suoi funerali.

Alle 18:01 King uscì sul balcone del secondo piano del motel, dove venne colpito da un colpo di fucile di precisione alla testa; subito dopo fu ritratto in una foto di Joseph Louw, unico giornalista rimasto dopo che il giorno precedente avevano tutti abbandonato la città, il quale stava preparando un documentario sul pastore. Venne soccorso fra gli altri anche da Marrell McCullough, agente di polizia, che cercò inutilmente di tamponare la ferita. Fu utilizzato un proiettile calibro 30-06. Trasportato al St. Joseph's Hospital, i medici constatarono un irreparabile danno cerebrale; la sua morte venne annunciata alle 19:05 del 4 aprile 1968. 

La salma oggi riposa nel Southview Cemetery, in Jonesboro Road, ad Atlanta.

Sezione: RicorDATE? / Data: Lun 04 aprile 2022 alle 02:34
Autore: System Supervisor
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