Il 6 gennaio 2001 Al Gore, in qualità di presidente del Senato, certifica che George W. Bush è il vincitore delle elezioni presidenziali statunitensi.Fu decisivo per Bush il vantaggio di circa 600 voti conseguito in Florida, stato del quale era governatore suo fratello Jeb Bush. Il voto della Florida, che Bush conquistò per un distacco mai superiore ai 2000 voti circa (nei numerosi riconteggi, ufficiali o meno, effettuati in seguito), fu contestato aspramente dopo che furono espresse preoccupazioni riguardo a fughe ed irregolarità nel processo di voto e divenne oggetto di una serie di processi giudiziari; in particolare furono sollevate contestazioni sull'esclusione di numerosi cittadini dalle liste elettorali in quanto privati dei diritti politici in seguito a crimini commessi (eliminazione avvenuta in un modo tale da provocare numerosi falsi positivi) e sulla legittimità dei voti arrivati dall'estero, soprattutto dalle basi militari. Dopo una decisione a maggioranza di 5-4 della Corte Suprema degli Stati Uniti il 12 dicembre il riconteggio dei voti (in origine autorizzato dalla corte suprema della Florida) fu interrotto in quanto era impossibile effettuarlo in tempo tale da rispettare le scadenze legali, attribuendo quindi la presidenza a G.W.

Bush; ciò naturalmente non placò le contestazioni (si notino in particolare quelle effettuate dai deputati di colore), ma le elezioni si possono sommariamente ritenere concluse dalla dichiarazione di Gore, per il quale: "Nonostante io sia fortemente in disaccordo con la decisione della corte... Ciò nonostante, la rispetto". I risultati dell'elezione sono stati contestati da molti osservatori e i numerosi conteggi non ufficiali effettuati dai media americani hanno attribuito la vittoria ora a uno, ora all'altro dei candidati e sempre con scarti di risultati minimi, nell'ordine di poche centinaia.

Sezione: RicorDATE? / Data: Mer 06 gennaio 2021 alle 00:00
Autore: Alessandra Stefanelli
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