“Le parole di Fi sul Fit for 55 sono un segnale positivo. Una parte di Ppe, dopo tre anni condizionati da una linea scritta da Verdi e sinistre, oggi sembra aver compreso che certe norme causerebbero un enorme problema di competitività delle imprese Ue. La Lega fin dall’inizio ha puntato il dito contro le enormi criticità di una serie di provvedimenti che vogliono sacrificare aziende, lavoratori e famiglie italiane sull’altare dell’ideologia green, senza peraltro portare benefici all’ambiente, ma anzi avvantaggiando grandi inquinatori come la Cina. Il tempo ci sta dando ragione e, sebbene la stessa Fi sappia bene che i termini tecnici per modificare l’accordo stretto dal loro gruppo Ppe con la sinistra siano formalmente scaduti, non è troppo tardi per lavorare insieme a un’alternativa di buonsenso. Si trovi una convergenza sulle nostre proposte a difesa degli interessi italiani, come maggiore gradualità per l’inclusione dei settori in ETS; deroghe ed esenzioni per tutelare export, manifatturiero, siderurgico, combustibili alternativi, termovalorizzatori, isole e continuità territoriale; esclusione dei settori dell’edilizia e dell'autotrasporto, o loro rinvio per allinearli ad altre legislazioni quale quella sull’infrastruttura per combustibili alternativi. C’è l’opportunità di fermare la fallimentare agenda politica dettata da anni dalle sinistre illiberali anti-impresa e di portare avanti istanze a tutela sia dell’ambiente che di settori fondamentali per la nostra economia. I numeri in Parlamento ci sono: noi siamo pronti a lavorare con tutte le forze che non si riconoscono in questo fallimentare progetto”.

Così in una nota Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo.

Sezione: Politica estera / Data: Sab 18 giugno 2022 alle 20:15
Autore: Redazione PN
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