Un anno esatto fa, di questi tempi, sorgeva il Governo Conte II.

Tra i principali artefici della sua nascita figura Matteo Renzi, che di lì a poco uscì dal Pd, fondando Italia Viva.

Per stilare un primo bilancio del primo anno di esistenza del partito dell'ex sindaco di Firenze, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Davide Ricca, coordinatore Iv Torino.

A distanza di praticamente un anno dalla sua fondazione, se dovesse stilare un bilancio dell'esperienza - sin qui - di Italia Viva?

"Sicuramente positivo. La nascita di Italia Viva ha condizionato l'agenda di governo e ha posto un'alternativa riformista ben precisa rispetto all'alleanza Pd-5 Stelle. Su Torino, per esempio, abbiamo una visione diversa rispetto all'amministrazione uscente: vogliamo valorizzare tutte le proposte utili che arrivano per valorizzare la nostra città, discostandoci dal dire sempre e continuamente no. Abbiamo in mente una coalizione di centrosinistra non inclusiva dei 5 Stelle e pare che anche il Pd locale vada in questa direzione: vedremo se manterranno la posizione".

Le imminenti elezioni regionali rappresentano un banco di prova importante per la pianificazione del futuro.

"Sì, il loro esito sarà molto importante in quest'ottica. Come Italia Viva, in alcune aree abbiamo stipulato accordi elettorali con altre forze riformiste: penso a quello con Azione in Puglia o con Più Europa in Liguria. Al momento sono solo accordi elettorali; vedremo se ci saranno i presupposti per ulteriori sviluppi. Alcune delle altre forze riformiste, come Più Europa, sono perplesse rispetto al nostro sostegno al Governo Conte II: per noi questo è un esecutivo di emergenza, che abbiamo contribuito a far sorgere per evitare che Salvini prendesse i pieni poteri. Sicuramente non si tratta di un'alleanza permanente. Riteniamo che, anche alla luce dell'emergenza Covid, sia molto meglio l'attuale governo di caratura democratica, rispetto che ad uno ipotetico a guida Salvini... Ma ovvio che per il futuro non immaginiamo nessun orizzonte comune con i 5 Stelle, che - al momento - sembra anche debbano chiarire alcune loro divisioni interne...".

Politicamente intravede un vuoto al centro? In quest'ottica inquadrate anche Forza Italia come possibile interlocutore?

"Non mi piace il termine centro, perchè il bipolarismo tradizionale ormai non esiste più. Parlerei piuttosto di istanze riformiste e moderate. Sì, lo spazio c'è. Non comprendo, comunque, come mai Forza Italia si ostini a rimanere dentro un'alleanza con Lega e Fratelli d'Italia. Tornaconti elettorali? Certamente, ma la politica insegna che se c'è uno spazio vuoto, prima o poi qualcuno lo occupa. Per quanto riguarda il dialogo ovvio che sì; ovviamente se non stanno con loro. Logico è che guardiamo anche con interesse alle istanze del loro elettorato".

Tornando su Torino invece quale percorso è necessario perseguire, al fine di individuare - al più presto - un profilo di candidato, congeniale a tutti?

"E' necessario che vengano convocate il prima possibile le primarie: limiti subito il campo e acceleri l'iter che ti porta all'espressione di un candidato sindaco. Prima lo fai, prima hai tempo per stilare un programma concreto. Le primarie insegnano che vanno fatte il prima possibile, per dimenticarle al più presto e lavorare per l'appuntamento elettorale, senza trascinarsi scorie. Spetta ovviamente al partito maggiore, il Pd, convocarle...".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 05 settembre 2020 alle 07:30
Autore: Luca Cavallero
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