Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Gianni Girelli, esponente quota Pd.

Come commenta il discorso di insediamento di Draghi?

"A dispetto di alcune previsioni, il discorso programmatico al Senato del Presidente Draghi non è stato un report da tecnocrate ma un un intervento politico, con un visione storica. E nel presentare gli obiettivi che si prefigge questo esecutivo, in primis la vaccinazione di massa, il nuovo premier ha anche insistito sul posizionamento dell’Italia nella scacchiera internazionale: Unione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite. Oltre le tematiche, dunque, ho ascoltato un discorso serio, articolato e coraggioso. Perché molti passaggi non erano affatto scontati. Compresa la scelta di seguire l’invito del Presidente Mattarella. Parlare di futuro oggi significa tenere sotto controllo dal punto di vista sanitario la pandemia e dare chance di successo alla campagna di vaccinazione. Facendo i conti con i problemi e gli ostacoli che ancora oggi rendono la situazione incerta: il reperimento dei vaccini, l’organizzazione della profilassi, il monitoraggio delle continue mutazioni del virus. A questo proposito rimane fondamentale e vitale l’utilizzo dei fondi europei, che non possono essere certo impiegati se non per creare i presupposti di un serio rilancio mantenendo nel contempo una equità sociale. Tra i tanti sono i temi affrontati -ambiente, mobilità, riforma della pubblica amministrazione, scuola, fiscalità, giustizia".

Quali sono i provvedimenti più urgenti da attuare?

"Credo bisognerà darsi una scaletta di priorità. Ma già uscire dagli annunci per passare ai fatti sarebbe un enorme passo avanti. Il Governo Draghi rappresenta una sfida per tutti. Per chi lo sostiene e per chi non ha dato la fiducia. Perché può rappresentare un reset del quadro politico. Per alcune forze politiche, che da sempre riconoscono il ruolo dell’Europa e le politiche inclusive e di cambiamento questo esecutivo è l’occasione per dimostrare di non vivere di slogan ma di avere la capacità di concretizzare principi spesso declamati".

A suo giudizio, la maggioranza variegata a sostegno del nuovo governo potrebbe rappresentare, alla lunga, una problematica?

"Per chi ha sempre avuto posizioni nettamente contrarie questo è il momento del salto in avanti, l’evoluzione verso un’alternativa politica diversa. Chi infine ha preferito chiamarsi fuori dovrà misurarsi su come difendere gli interessi dei cittadini votando contro certi provvedimenti, o giustificare la mancata fiducia votandoli. Alla lunga il quadro non reggerà, non siamo la Germania, in ogni caso mi auguro se ne uscirà tutti, o quasi, migliori".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 20 febbraio 2021 alle 15:30
Autore: Luca Cavallero
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