Riguardo all'attualità politica sabauda, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Sara Cariola, esponente quota Pd.

Quali aspettative nutrite in ottica amministrative?

"Amministrare in questi anni non è stato semplice a partire dalla discrepanza tra il governo del Comune e quello delle Circoscrizioni, il primo guidato dal Movimento 5 Stelle, le altre dal centrosinistra. Questi cinque anni di amministrazione comunale sono stati caratterizzati dalla delegittimazione degli organi di governo decentrato alla quale si è aggiunto un costante taglio delle risorse e la continua diminuzione di personale, questa combinazione di fattori sta rendendo difficile l'erogazione dei servizi essenziali di base ai nostri cittadini e cittadine. Mi auguro che il centro sinistra, adesso che ha un candidato Sindaco legittimato, resti unito mettendo a disposizione del candidato le migliori energie per tornare a governare la città di Torino ed invertire queste dinamiche riscoprendo il valore della sussidiarietà che dovrebbe essere una delle specificità della sinistra per come la immagino. La città ha bisogno di persone attente, preparate, capaci per tornare a esprimere il suo potenziale al meglio. Le primarie ci hanno dato alcuni campanelli di allarme che sta a noi saper ascoltare. Stiamo uscendo da una pandemia che lascerà strascichi per parecchi anni, dobbiamo dare risposte nuove e riconnetterci con alcune zone della Città e con alcune parti della società aprendoci ad essa non solo in termini di candidature ma di condivisione di battaglie da portare avanti insieme in maniera collettiva e concreta. Non per vincere le elezioni ma per il fine ultimo del nostro agire politico: aiutare le persone a vivere meglio in un mondo più equo e giusto".

Quali sono le sfide più urgenti che attenderanno il nuovo sindaco di Torino?

"Nell'ultimo anno e mezzo, ci siamo trovati ad affrontare la pandemia e le tante difficoltà che hanno colpito tutti noi e soprattutto le persone più fragili dei nostri quartieri, oltre alle attività commerciali di vicinato. La speranza che nutro - e quello per cui mi impegnerò insieme al centrosinistra- è rimettere al centro il ruolo fondamentale degli enti di prossimità perché le risposte più sono vicine al cittadino e più rispondono ai principi di efficacia ed efficienza. Il ruolo degli amministratori più vicini alle persone e a ciò che succede, è un'antenna insostituibile per trasmettere all'amministrazione centrale le giuste informazioni per orientare le proprie scelte. La pandemia non ha solo aggravato le condizioni di difficoltà delle persone più fragili ma ne ha ampliato la platea generando liste di attesa per ricevere sostegno dal pubblico. Una seria lotta alle diseguaglianze passando da una logica assistenzialista a una politica integrata di inclusione delle persone valorizzando le reti di prossimità emerse con tutta la loro forza durante il lockdown e in particolare coordinando con loro una prospettiva di medio e lungo periodo sarà centrale per uscire tutti insieme più forti da questa situazione. In questo penso che sarà fondamentale anche aprire una seria riflessione sul tema della casa perché le esigenze sono diverse da quelle di solo qualche anno fa. Un altro aspetto fondamentale che incide nella vita di tutte e tutti noi sono le manutenzioni (dal suolo alle nostre tante aree verdi e alle aree giochi bimbi) riscoprendo anche qui il valore della sussidiarietà nella gestione di queste perché se è vero che una regia centrale consente economie di scala è altrettanto vero che un'attenta gestione delle priorità sul territorio consente risposte più veloci e puntuali. Un tema che può sembrare di non diretta competenza comunale ma sulla quale in realtà sono molte le possibilità di azione è quello del sostegno alla genitorialità. Torino è una città demograficamente sempre più anziana e si assiste a un calo di residenti preoccupante,anche gli iscritti nelle nostre istituzioni scolastiche a partire dai nidi sono in calo. La pandemia abbiamo visto che sta compromettendo l'occupazione femminile ma se non abbiamo una città in grado di sostenere la genitorialità con servizi adeguati non saremo incisivi sull'argomento. Per fare degli esempi concreti, io sono madre di due figli e abito in via Pietro Cossa, il pediatra di libera scelta più vicino è a quasi due chilometri di distanza. Io allatto ovunque senza difficoltà ma se una madre avesse bisogno di un locale più riservato, fuori dal centro, sono pochissimi. Penso anche a spazi di lavoro che consentano di avvicinare i propri figli quando la madre deve rientrare a lavoro ma intende proseguire l'allattamento al seno. Ho parlato di genitorialità perché la nascita di un figlio riguarda l'intero nucleo familiare a prescindere dal genere e includo anche le famiglie arcobaleno. Penso che sarà una sfida interessante ragionare su quali azioni l'amministrazione comunale potrà sperimentare insieme alle altre istituzioni territoriali siano esse sanitarie, educative e anche culturali. Rete e prossimità sono due parole che vorrei sentir declinate in ogni azione della futura amministrazione".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 16 giugno 2021 alle 17:30
Autore: Luca Cavallero
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