Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Anna Lisa Nalin, esponente di rilievo quota Più Europa.

Come commenta l’estensione delle restrizioni del Dpcm, contemplanti anche Pasqua?

"La linea del rigore intrapresa dal governo Draghi per contenere la diffusione dei contagi anche a Pasqua è corretta, se pur “dolorosa” sia per diverse attività economiche fortemente colpite a causa della pandemia sia per gli italiani che devono affrontare un altro periodo di chiusure e limitazione delle libertà, dopo già tante rinunce. Dovrebbe essere oramai chiaro, tuttavia, che non ci potrà essere ripresa economica senza il ripristino della salute pubblica e che la svolta contro la pandemia potrà esserci solo con un adeguato piano per la vaccinazione di massa. Non possiamo permetterci di ripetere gli stessi errori commessi lo scorso agosto e poi perpetrati nel periodo prenatalizio. Le aperture di diverse attività che causano assembramenti non gestibili hanno dimostrato di far escalare i contagi in modo più che esponenziale. Il tasso di positività è oggi al 7,2%. Per di più, ora che il piano vaccinale è partito, anche se tra molte difficoltà, è necessario che sia accompagnato da una riduzione delle possibilità di contagio. Così si potrà arrivare prima possibile alla cosiddetta “immunità di gregge”. Solo la piena efficacia della campagna vaccinale permetterà la ripresa di tutte le attività economiche e, quindi, la ripresa del nostro Paese".

Quali sono i provvedimenti più urgenti da attuare in chiave vaccini, da parte del governo?

"Il governo Draghi ha già iniziato a razionalizzare la farraginosità con cui era partito il piano vaccinale dalla fine di dicembre a febbraio. E’ ora necessario dare piena attuazione alla road map indicata dal commissario Figliuolo: forte incremento dei punti per le vaccinazioni (già aumentati del 25%) così come delle somministrazioni giornaliere, passate in poche settimane da 60/80.000 al giorno a picchi di oltre 160.000 con l’obiettivo per il mese di aprile di raggiungere le 500.000 inoculazioni al giorno. Per fare tutto questo, prima ancora della questione approvvigionamento, bisogna sopperire alle inefficienze che si sono avute sui territori dove si è constatato che- ancora ad oggi- il vero problema è stata la capacità di somministrazione. Oramai si parla apertamente del caos Regioni, partendo dalla Lombardia dove sono andati a vuoto centinaia e centinaia di slot disponibili per le somministrazioni, ma anche in tante altre Regioni le lacune del piano vaccinale sono evidenti. Rimane, infine, la questione fondamentale delle consegne da parte delle case farmaceutiche e dell’adempimento dei contratti. Con una maggiore integrazione e coordinamento a livello di Unione Europea avremmo potuto evitare diverse delle difficoltà verificatesi. La “linea dura” di Draghi sull’applicazione dei vincoli contrattuali ha indicato una nuova strada in Europa ed alla Presidente della Commissione Ursula von Der Leyen. Di Europa non ce ne è troppa, come fa intendere Salvini, ma troppo poca. Draghi ha, comunque, già avvertito, come ha fatto anche la Merkel: si deve cercare il coordinamento europeo con pragmatismo, altrimenti bisogna essere pronti a fare anche da soli".

Come commenta l’avvento di Enrico Letta? Quali ripercussioni potrebbe avere sullo scenario politico?

"Enrico Letta può rappresentare una svolta importante per il Partito Democratico che negli ultimi anni, purtroppo, ha dimostrato di voler costruire un’asse sempre più spostata verso il Movimento 5S. Le scelte strategiche di Zingaretti sono risultate in un appiattimento del PD rispetto a diverse delle tematiche grilline ed alla stessa leadership di Giuseppe Conte, con i noti esiti. Le dimissioni di Zingaretti hanno aperto una crisi profonda che ora dovrà passare attraverso confronti interni ed esterni per vedere se un posizionamento diverso del partito democratico sia possibile. Letta è un leader che ha una forte sensibilità europeista ed anche una profonda comprensione di valori liberal-democratici di cui è portatore un partito come +Europa ed altri che si posizionano in quest’area. Il nuovo segretario del PD ha già indicato temi importanti su cui aprire un confronto a partire dalle politiche per le donne, i giovani, i temi ambientali per arrivare all’integrazione e allo ius soli, che ha riportato al centro del dibattito politico. Temi per i quali noi ci battiamo da sempre. Infine, con le esternazioni di questi giorni su Salvini e il suo “pessimo” comportamento sul banco di prova del DL Sostegni, Enrico Letta ha mostrato di volersi delineare in chiave anti-Salvini. Vedremo se tutto questo porterà prossimamente a nuove proposizioni politiche ed a quali future alleanze".

Sezione: Esclusive / Data: Lun 22 marzo 2021 alle 19:59
Autore: Luca Cavallero
vedi letture
Print