Tra le partite regionali del prossimo 20 settembre, figura - con una centralità non indifferente - anche quella delle Marche.

In merito a ciò, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Gian Mario Mercorelli, candidato governatore M5S nell'ambito del territorio sopra citato.

Quali sono i punti programmatici sui quali intendete insistere maggiormente nelle Marche?

"Sanità, innovazione, sostenibilità, sisma. Per prima cosa abbiamo bisogno di riscrivere integralmente il piano sanitario regionale, puntando su una bassa ospedalizzazione e su una promozione della medicina domiciliare, realizzabile anche grazie agli strumenti offerti dall’innovazione tecnologica. Mi riferisco alla tele-medicina e al digital healthcare, ma soprattutto a un ripensamento e a una ricostruzione del rapporto medico-paziente. Il medico non dovrà più essere soltanto la persona che ti cura in malattia, ma deve diventare una figura quasi consulenziale al servizio del benessere del cittadino. Inoltre, punteremo sull’eccellenza diagnostica ma soprattutto sulla possibilità di avere un sistema di interpretazione degli esami clinici rapido ed efficace, in maniera che dalla diagnosi all’inizio della terapia passi un tempo brevissimo. Soprattutto in ambito cardiologico od oncologico, purtroppo, il tempo è un fattore fondamentale: non è possibile che passino settimane tra i vari esami e che occorrano mesi per avere un quadro clinico completo e procedere con la terapia. Contemporaneamente dovremo favorire in ogni modo l’innovazione, in tutti gli ambiti. Le Marche sono una regione tutto sommato piccola e con pochi abitanti: qui è possibile realizzare delle vere sperimentazioni e una reale promozione dell’innovazione, sotto tutti i profili. Per questo, l’obiettivo che mi sono dato è rendere attrattiva la nostra regione per gli innovatori, che dovremo convincere a insediarsi nel nostro territorio, attraverso il potenziamento della connessione a banda larga e a una serie di vantaggi per chi sceglierà di investire nelle Marche. Collegata all’innovazione c’è quindi la Sostenibilità, intesa come un insieme di principi e azioni che regolano la vita civile, sociale ed economica delle persone. Sviluppo sostenibile non è più un binomio radical chic che va bene nei salotti buoni: deve essere l’unico modo di intendere il futuro, perchè senza ‘sostenibilità’ non c’è alcuna possibilità di sviluppo reale. Non mi riferisco solo all’ambiente, ma ad ogni aspettodella vita delle persone: raggiungere una vera parità di genere, ad esempio, è un principio di sostenibilità che giova non solo ai cittadini, ma anche al valore economico delle nostre imprese, così come giova al sistema Marche avere istituzioni solide, a cui la gente possa guardare con fiducia. Per questo il mio impegno sarà rivolto in particolare modo al cratere del sisma. Sono un terremotato e capisco perfettamente cosa stanno vivendo i miei concittadini, visto che sono le stesse cose vivo io e che mi hanno spinto ad essere qui. Ho intitolato la mia campagna "RICOMINCIAMO" per questo: dopo la tragedia che ci ha colpito, abbiamo bisogno davvero di un nuovo inizio, ma anche di una fine. Per questo ho preso come impegno con me stesso quello di far far diventare il ‘cratere’ un ‘ricordo’ entro la prossima consiliatura. Primo punto all’ordine del giorno: un potenziamento e un efficientemente degli USR, uffici speciali per la ricostruzione".

Quali criteri avete seguito nella composizione delle liste?

"Quelli del Movimento 5 Stelle ‘prima maniera’, ovvero una selezione fatta dalla gente per la gente. Il ‘grosso’ dei nostri candidati, infatti, è stato scelto dagli iscritti attraverso una votazione sulla piattaforma Rousseau, nel pieno rispetto delle regole del Movimento e dei criteri stabiliti dal Non-Statuto, primo fa tutto l’assoluta onestà dei candidati e la totale mancanza di carichi pendenti, condanne o altre ‘noie giudiziarie’. A questo primo gruppo si sono affiancate altre figure che ci hanno dato disponibilità a candidarsi, ma che hanno comunque attraversato un passaggio di selezione e di gradimento da parte degli attivisti. Le liste originarie, infatti, sono state integrate in due circoscrizioni, Ancona e Pesaro Urbino, con persone indicate dagli attivisti della zona, che avessero le capacità e le competenze necessarie a ricoprire il ruolo di consiglieri regionali. C’è poi un altro elemento: mai più Maggi, Pergolesi o Bisonni: i nostri candidati sono tutte persone che credono nei valori del Movimento e che, letteralmente, non sono in vendita per uno strapuntino. L’ultimo periodo è stato molto travagliato: al nostro interno il dibattito ha raggiunto picchi molto alti di conflittualità. Per una forza politica cresciuta esponenzialmente era anche normale, ma ora è venuto il momento di far basta con chi ha interpretato l’appartenenza ai Cinquestelle come una scorciatoia per un seggio".

Ritiene sia futuribile, anche a legislatura in corso, una possibile convergenza con le forze di centrosinistra, rispetto alle quali vi presenterete in maniera alternativa?

"Onestamente no, proprio per il discorso che ho fatto finora. Tutto il parlare che si è fatto su un’eventuale alleanza è stata, passatemi il termine, una specie di allucinazione di massa, alimentata ad arte da alcuni esponenti marchigiani del centrosinistra. Nessuno, infatti, è mai andato oltre le dichiarazioni sulla stampa e una trattativa vera non è mai stata fatta. Al massimo prima hanno provato a ridurci al silenzio con le cattive, con atti al limite del fascismo istituzionale e poi, visto che la strategia non funzionava, hanno provato a blandirci con offerte di poltroncine e strapuntini. Con queste premesse, vedo molto ridotti i margini di una collaborazione, oggi o in un prossimo futuro. Poi, col passare degli anni e con il rinnovamento che anche la classe politica marchigiana dovrà avere, probabilmente si apriranno altri scenari, ma questo, al momento, è impossibile da prevedere. Per adesso, pensiamo alle elezioni di settembre, ma soprattutto pensiamo ai cittadini, perchè da quel che sento in giro di questo dibattito agostano non è rimasto nulla se non un certo fastidio per i giochini di palazzo. Le persone vogliono soluzioni, proposte e concretezza: continuare a dibattere su chi fa cosa in che scenario politico non credo giovi a nessuno".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 25 agosto 2020 alle 13:35
Autore: Luca Cavallero
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