In merito alle imminenti elezioni regionali in Veneto, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Matteo Cavatton, candidato al Consiglio Regionale tra le fila di Fdi, nell'ambito della circoscrizione di Padova.

Cosa auspica dall'imminente tornata di regionali?

"Mi aspetto una netta affermazione della coalizione di centro-destra ed auspico una notevole crescita percentuale per Fratelli d'Italia, partito nel quale milito e per il quale concorro come candidato al Consiglio regionale del Veneto. Fratelli d'Italia può diventare l'asse portante di un'alleanza seria, duratura e credibile tra tutte le forze politiche che si oppongono alle sinistre al Governo del Paese. Intendiamo essere d'esempio con amministratori capaci, preparati, ricchi di esperienza e passione. Ci troviamo ad affrontare una partita per nulla semplice: scardinare un sistema consociativo di prebende e conventicole che, pur minoranza nel Paese, continua a governarlo senza alcun altro scopo che la conservazione del potere".

A più di un anno di distanza dalla venuta del Conte II, come giudica il percorso complessivo sin qui?

"E' difficile giudicare il nulla, perché al nulla non puoi conferire consistenza ne dare attributi, nemmeno negativi. Forse sono io che non possiedo un vocabolario sufficientemente affilato per dare un giudizio incisivo alla consacrazione definitiva dell'antipolitica fatta sistema di governo. Il Paese è allo sbando su ogni e qualsiasi settore - scuola, trasporti, ordine pubblico, infrastrutture, sanità, ambiente ecc - perché è rimasto senza guida alcuna. Conte non è uno statista, tuttal'più un capoclasse improvvisato nella peggiore versione mai vista dei "ragazzi della III^ C". Se conservassero un minimo di amor proprio e di rispetto nei confronti degli Italiani e delle Istituzioni patrie, si dovrebbero dimettere in massa; ma chi ci governa non vive nel paese reale e non è stato minimamente toccato dalle sofferenze e dai patimenti che tutti subiamo da quando sono saliti al potere, aggravati ulteriormente dall'emergenza Covid"

Ritiene che l'esito delle regionali e del referendum possano condizionare la tenuta del governo ?

Se fossimo governati da persone serie, l'imminente sconfitta alle regionali dovrebbe costringere alle dimissioni la compagine governativa, e portare il Paese a nuove elezioni politiche. In realtà, credo che il disastro elettorale che subirà la coalizione giallo-rossa sarà un ulteriore e nefando collante tra i fondoschiena dei suoi esponenti e gli scranni del Parlamento. Quanto al referendum, la trovo una marchetta nauseabonda all'antipolitica: io voterò convintamente NO, perché diminuire il numero dei rappresentanti non fa altro che diminuire la possibilità che vengano ascoltate le istanze dei rappresentati. Avessero davvero voluto riformare il Paese, avrebbero dovuto colpire la burocrazia, vera forma di dittatura deresponsabilizzata e vera fonte di immane dispendio di denari pubblici".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 17 settembre 2020 alle 16:00
Autore: Luca Cavallero
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