Riguardo ai recenti sviluppi fronte Ue, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Simona Baldassarre, eurodeputata quota Lega.

Tra i grandi temi della primavera c’era il fatto che non vi fosse cooperazione tra i vari stati Ue nel fronteggiare in maniera compatta l’epidemia. A distanza di ormai qualche mese si è invertita la rotta?

"Dipende cosa si intende per “cooperazione”. Ovviamente il dialogo costante e la condivisione di informazione tra Stati e istituzioni europee, é fondamentale e vitale. Ma é altrettanto importante che ciò avvenga in condizioni di parità. Purtroppo, sin da prima del Coronavirus, la Commissione Europea ha sempre avuto un atteggiamento unilaterale e direttoriale verso i singoli Stati. La pandemia ha solo accelerato questa tendenza, ha solo accelerato il corso degli eventi, evidenziando criticità pregresse e schemi ideologici, che troppo spesso si nascondono dietro le soluzioni tecniche - ad esempio il Recovery Fund, il Mes - inducendoci a una riflessione profonda sulla mission attuale e gli obiettivi futuri della UE. Il risultato incontrovertibile, è che al momento siamo dentro un’Unione Europa più divisa che mai. Si litiga su tutto: Ungheria e Polonia mettono il veto sul Quadro Finanziario Pluriennale, Italia e Austria si scontrano sull’apertura degli impianti sciistici, la Germania persegue una politica militarmente atlantica ed economicamente filocinese, mentre Parigi rivendica una totale autonomia dell’UE, come fanno Stati Uniti e Cina. Anche le stesse norme per far fronte al virus sono diverse da paese a paese. Insomma, non mi sembra ci sia stata un’inversione di rotta, un salto di qualità, se non per alcuni comparti specifici, come ad esempio, quello medico-scientifico, in cui i nostri professionisti si stanno facendo valere per la loro competenza e preparazione, non sempre aiutati dalla politica, che in molte occasioni ha dimostrato di restare indietro".

Come commenta gli attacchi ai governi di matrice sovranista nella gestione della pandemia?

"Al Contrario di chi siede a Palazzo Chigi, ritengo che siano i cittadini a dover valutare i propri Governi. È una questione di fondo. Rispetto sovrano per la Ue e rispetto sovrano per gli Stati membri. I fatti ci dicono che in piena pandemia il Presidente Duda in Polonia é stato rieletto dai suoi elettori, mentre non mi risulta che vi siano stati cali di consenso per Orban in Ungheria. Anche in Italia, secondo gli ultimi sondaggi, la Lega resta primo partito al 24%. Allora, viene spontaneo chiedersi da chi vengano e perché vengano queste critiche. Purtroppo, siamo ormai tristemente abituati a un racconto semplicistico e spesso in malafede, che presenta in modo manicheo, da un lato, i “cattivi” sovranisti e dall’altro, la buona e solidale Europa, tenuta sotto scacco dai sovranisti. Chiunque critichi l’UE, o si azzardi solo ad intavolare un dibattito serio su temi come l’ambiente, la digitalizzazione, i diritti LGBT o, in ultima istanza, il Coronavirus, viene immediatamente tacciato di ‘sovranismo’. O di strizzare l’occhio alla deriva negazionista. Non è così. Non mi sembra che l’Italia, la Spagna, la Francia o la Germania, tutti paesi con Governi non-sovranisti, abbiano ottenuto risultati migliori nella gestione della pandemia. L’emergenza è globale e le risposte sono ancora tutte in progress. La realtà é che quest’Europa di fronte a una pandemia senza precedenti si è dimostrata incapace di intraprendere un’azione politica coordinata per affrontare la crisi. Quindi, come spesso accade in questi casi, si preferisce ricorrere a un nemico, un capro espiatorio a cui addossare le proprie responsabilità".

Dal punto di vista dell’importanza geopolitica che ruolo sta giocando l’Italia nello scacchiere europeo? È considerato un interlocutore all’altezza o si è indebolito rispetto al Conte I?

"L’importanza dell’Italia nello scacchiere europeo è notevolmente scemata a causa della poca considerazione e credibilità del governo Conte. Un esecutivo incapace di farsi valere sui tavoli europei. Una prova di questo, la nomina di Gentiloni ad una carica economica di secondo grado, rispetto a Dombrovskis. Troppe volte abbiamo visto Conte piegarsi alle volontà dell’asse Merkel-Macron. Lo abbiamo visto pure con l’annosa trattativa infruttuosa sul Recovery fund, ma soprattutto a proposito della recente proposta di patrimoniale avanzata dalla maggioranza di governo! Pensiamo anche alla disastrosa gestione del governo e in particolare del Ministro degli Esteri, Di Maio, senza una chiara politica estera. Tutti elementi che hanno indebolito oggettivamente l’Italia, rispetto all’Europa. Un paese assente dagli scenari principali, come il Mediterraneo, come in Libia, facendosi sostituire nella formazione della Guardia Costiera, addirittura dalla Turchia, che al contrario, una politica esterna sta dimostrando di avere. C’è bisogno in Italia di un governo forte e coeso, legittimato dal voto popolare, che recuperi una centralità a 360 gradi. Un governo con idee e programmi seri, interlocutore attivo e propositivo in Europa e ovunque, che contribuisca in modo reale alla gestione dei dossier di scottante attualità, a oggi irrisolti: dall’economia, alla geopolitica, dall’immigrazione alla gestione della pandemia".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 04 dicembre 2020 alle 20:00
Autore: Luca Cavallero
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