In merito allo scenario elettorale in Veneto fronte centrosinistra, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Michele Scibelli, esponente di rilievo di Più Europa, nell'ambito del territorio sopra citato.

Cominciamo da voi: quali sono le vostre aspettative in vista delle regionali?

"Innanzitutto ci tengo a dire che Più Europa ha giocato e sta giocando un ruolo cardine nel Veneto, per quanto riguarda la creazione di un'area liberal-democratica: abbiamo provato ben prima delle regionali, ma non ci sono state le condizioni per convergere con Italia Viva e Azione, che non possedevano riferimenti consolidati nel territorio. Noi invece siamo organizzati e riteniamo di poter presentare una proposta valida per i veneti: ci presentiamo nell'ambito della coalizione di centrosinistra, ma tutti conoscono i punti basilari del nostro programma. L'obiettivo è arginare Zaia e cercare di costruire sul lungo termine un area liberal-democratica, con noi come chiave di volta: riuscire ad entrare in Consiglio Regionale con almeno un consigliere sarebbe fondamentale in quest'ottica. Saremmo anche agevolati dal sistema elettorale, che prevede un premio di maggioranza interessante per i partiti di coalizione".

Zaia è un candidato molto forte: per provare ad arginarlo - come sostenuto da Lei - non sarebbe stato opportuno provare a nutrire un atteggiamento più inclusivo nei confronti dei 5 Stelle?

"Dove ci sono i 5 Stelle, intesi come ceto dirigenziale, non ci siamo noi. Noi abbiamo uno stile completamente differente: facciamo politica con i temi, non attacchiamo mai una persona singola, imputandole ogni colpa. Per esempio, a nostro giudizio Salvini è un politico dannoso, e il massimo della pericolosità delle sue politiche lo ha dato accanto a Conte, nell'ambito del governo precedente, sostenuto anche dai 5 Stelle. Noi veniamo dal mondo dell'ambientalismo e dell'inclusione: reputiamo i due Decreti Sicurezza, ancora in vigore, una vergogna".

Come ha gestito, a vostro giudizio, Zaia l'emergenza Coronavirus?

"Il Coronavirus è un tema molto complesso: gli stessi addetti ai lavori non riescono a venirne a capo. In Veneto è stato parzialmente contenuto, sicuramente grazie ai consigli dati dal professor Crisanti a Zaia, ma non mitizziamo i governatori: lo dico a prescindere dal colore politico. Se il virus avesse avuto una diffusione spontanea più ampia, come lo ha avuto in Lombardia, per esempio ora tutti criticherebbero Zaia nello stesso modo di Fontana. Intanto in Veneto l'indice dei contagi è aumentato e alcune aree, come Jesolo, sembrano completamente fuori controllo. Il Covid non ha connotati politici, nè in chiave positiva, nè negativa".

Zaia è un interlocutore più moderato di Salvini?

"Attenzione al bluff: sono la faccia della stessa medaglia. Anzi: per certi aspetti Zaia è anche peggio di Salvini: non dimentichiamoci le sue idee in materia immigrazione e libero commercio. Zaia era quello che insultava i meridionali e che incarna una storia della Lega dannosa per il Veneto. Dai vertici del nostro partito ci invitano a mettercela tutta contro Zaia, proprio per evitare che acquisisca un ruolo nazionale: la partita del Veneto non sarà, infatti, soltanto un affare locale".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 28 luglio 2020 alle 20:00
Autore: Luca Cavallero
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