Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Vanessa Cattoi, esponente quota Lega.

Come giudica il dibattito relativo al Recovery Plan?

"Il dibattito sul RECOVERY entra nel vivo dell’operatività. La sfida più grande per il nostro Paese non deve considerarsi come il mero “elenco” degli investimenti che verranno definiti ma la sfida più grande per l’Italia deve esser quella di vedere realizzate nei tempi, previsti e stringenti, opere che determineranno lo sviluppo dei prossimi vent’anni e quindi saranno fondamentali per garantire un futuro ai nostri giovani. Se tutto procederà come previsto, l'Italia riceverà già a luglio 24 miliardi di euro, ossia il 13% dei complessivi 191 miliardi, indicati nel piano trasmesso a Bruxelles. Risorse fondamentali per uscire dalla crisi innescata dalla pandemia che, in prospettiva, saranno determinanti per disegnare il futuro del nostro Paese. La sfida più grande dovrà essere quella di procedere spediti sulle riforme che saranno necessarie per la messa a terra di tutti gli investimenti previsti ed attivare quell’azione di controllo che troppo poco viene attuata nella pubblica amministrazione. È l’occasione per riorganizzare tutto l’apparato della pubblica amministrazione rendendola al passo con i tempi, dinamica, reattiva e sempre più simile ad un sistema aziendale privatistico questa efficienza ritornerà direttamente ai cittadini non solo in termini di miglior servizi ma anche in termini di sostegno all’operatività delle aziende private che potranno beneficiare di un sistema pubblico più veloce ed efficiente che ne garantisca il loro futuro. Bisogna dar atto al Presidente Draghi di aver portato in Parlamento un PNRR ampliato nelle risorse complessive previste dalla NADEF 2020 e dalla legge di bilancio per il 2021 inserendo anche una linea di finanziamento complementare al Recovery di oltre trenta miliardi. La sfida più grande che l’Italia non dovrà farsi sfuggire sarà quella di dimostrare di saper rialzare la testa sempre, dopo le più grandi tragedie, il ponte di Genova è un’esempio concreto: senza la burocrazia l’Italia riesce a compiere grandi opere in tempi brevi. La crescita è possibile solo con la spesa e l’investimento non con il rigorismo troppo spesso imposto da un’Europa che oggi ha l’occasione di dimostrare di essere cambiata e di essere veramente “l’Europa dei popoli e per i popoli” noi dal canto nostro impegniamoci a non farci sfuggire una grande occasione non tanto per noi ma per il futuro dei figli che verranno".

Come commenta la discussione sul DDl Zan?

"Il dibattito sul DDL ZAN deve superare la battaglia ideologica oltre a tutti i pregiudizi che son emersi in questi mesi durante i quali la strumentalizzazione politica ha purtroppo prevalso rispetto al buonsenso. Il DDL ZAN è una legge liberticida contro l’espressione di alcune idee basta leggere il testo ZAN per ritrovare un nuovo reato ovvero l’istigazione alla discriminazione. C’è il rischio di ritrovarsi con l’insegnamento gender e non mi pare sia da considerarsi tutelante nei confronti di minori mi pare piuttosto voler condizionare le scelte di vita e di pensiero fin dalla giovane età. Vogliamo tutelare i soggetti più deboli? La Lega c’è e lo ha dimostrato depositando con il Centrodestra di governo (Lega, Forza Italia, UDC e Cambiamo) una proposta riguardante le “Disposizioni in materia di circostanze aggravanti nei casi di violenza commessa in ragione dell’ origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della persona offesa”. Vogliamo veramente perseguire l’odio e la violenza ma senza ideologie? Il testo proposto dal Centrodestra di governo perseguendo qualsiasi forma di violenza vuole contrastare ogni forma di violenza depurando il tema legato all’omofobia dalle tematiche ideologiche legate alle tesi gender. La proposta di legge del Centrodestra di governo inasprisce le pene per chi discrimina in base all’orientamento sessuale, alla nazionalità o disabilità. Lasciamo le bandiere ideologiche ad altri: non si può pensare di normare il pensiero della gente è un atto illiberale e che porta indietro nel tempo ai regimi totalitaristi e soprattutto ricordiamo che non esiste nessun canone d’odio o di omofobia se si desidera per ogni bambino un padre ed una madre che ne garantiscano una crescita armoniosa. Non cadiamo nei paradossi del “politicamente corretto” come in alcuni Paesi dove si arriva a censurare la storia di Biancaneve e soprattutto affrontiamo certe tematiche con maggior buonsenso".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 12 maggio 2021 alle 15:30
Autore: Luca Cavallero
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