“È un mio amico personale e che sia il mandate dell’omicidio Kashoggi lo dite voi.”

Sono le orgogliose parole di Matteo Renzi sui suoi rapporti con l’#ArabiaSaudita. Rivendica tutto, e difende l’amico. Tutto davvero triste. Per la sfacciataggine dell’ipocrisia esibita, e la pervicacia testarda del ‘difendere anche l’indifendibile’ che solo nell’Italia delle banane può essere tollerata.

Così, tramite un post su Facebook, il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, attacca Matteo Renzi.

Proprio così, perché invece di discutere di amicizie, il dibattito politico dovrebbe concentrarsi su quei numeri, in milioni di euro, del boom dell’export di #armi verso l’Arabia Saudita durante gli anni del suo governo, quelle armi che l’Onu dice esser poi finite in testa a innocenti civili yemeniti.

Voi vi definireste orgogliosamente amici del Ministro della Difesa di un paese che secondo l’Onu ha ucciso migliaia di civili innocenti con bombardamenti indiscriminati? Io non lo farei mai, anche se di certo non è illegale farlo.

E c’è di più: in tutti i grandi paesi europei (quelli che a #Renzi piace definire ‘democrazie mature’ quando gli fa comodo) è vietato ai parlamentari ricevere compensi o finanziamenti da paesi stranieri. In Italia non è così soltanto perché il Senato ha ‘dimenticato’ di approvare un regolamento che l’Unione Europea ci ha sollecitato più volte.

Quindi si, in Italia i compensi di Renzi sono in regola, ma solo perché è la legge italiana a ‘non essere in regola’, ad essere vergognosamente arretrata e manchevole.

Facciamo un dibattito serio e cambiamo queste leggi? Lo chiedo a quelli che a differenza di Italia Viva, sono liberi e pensanti, come il Pd e il Movimento 5 Stelle. Usciamo dalle chiacchiere e facciamo i fatti. Solo così anche l’Italia potrà diventare una grande e forte ‘democrazia matura’. #RenziRispondi".

Sezione: Politica social / Data: Gio 25 marzo 2021 alle 11:20
Autore: Simone Gioia
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