"Continua l'incredibile e costante promozione del velo islamico nelle comunicazioni istituzionali sui social network. L'ultima riguarda il profilo X della direzione generale della CommissioneUE per il partenariato internazionale che per promuovere l'uguaglianza di genere. l'emancipazione delle ragazze e delle donne e il diritto all'istruzione nelle aree colpite dalla crisi nel mondo usa in due immagini su 3 bambine con il velo islamico. Una scelta francamente inaccettabile se si parla di emancipazione di bambine e donne. Purtroppo non è la prima volta e probabilmente non sarà l'ultima. L'Unione Europea continua a veicolare il velo islamico in chiave positiva quando invece è strumento di oppressione e sottomissione per le donne. Lo abbiamo visto utilizzare anche per la conferenza sul futuro dell'Europa, per la giornata dei diritti dell'infanzia, per l'evento europeo della gioventù e anche in comunicazioni sull'ecologia e sullo sport. Come dimenticare lo spot del Consiglio europeo con lo slogan "La bellezza è nella diversità come la libertà è nell'hijab". Non si capisce inoltre perché, se lo scopo è segnalare varie culture e religioni, si punta sempre a simboli solamente della religione musulmana e non per esempio quella induista o ebraica.Rimane comunque il problema di un'Unione Europea che negli ultimi anni si è clamorosamente sottomessa alle comunità islamiche, attivando costantemente campagne che lanciano messaggi sbagliatissimi sul velo islamico. Un controsenso assoluto pensando alle battaglie delle donne iraniane o alle violenze che subiscono molte ragazze, anche in Europa, che non vogliono portarlo. Farò subito un'interrogazione per segnalare questa ennesima scelta che va contro i diritti delle donne e delle bambine".

Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata della Lega

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 29 marzo 2024 alle 13:50
Autore: Redazione PN
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