“Le immagini di una persona in catene, in particolare di una donna, in un’Aula di un tribunale, sono lo specchio di un sistema carcerario e processuale contrario alle comuni regole di uno stato di diritto, quelle regole che uno stato europeo come l’Ungheria, soggetto alle norme di diritto comunitario, deve rispettare soprattutto nei confronti di una persona in attesa di giudizio. Si tratta di condizioni inaccettabili, che colpiscono la dignità della persona e che non sono compatibili con il rispetto dei diritti umani. Il ministro Antonio Tajani lo ha detto in maniera chiara, sono stati fatti tutti i passi diplomatici e tutto ciò che il Governo poteva e può fare per assicurare a Ilaria Salis condizioni di detenzione in linea con la tutela della sua dignità, assicurando tutto il supporto logistico, la costante presenza del personale dell'ambasciata italiana in Ungheria e l'assistenza di un medico e di un interprete. Occorre stare attenti a non strumentalizzare la vicenda, ci sono limiti posti dall’ordinamento ungherese ed il governo italiano non può interferire sull’attività della magistratura. Lo scontro politico non è utile a Ilaria Salis, soprattutto ora che è stata rigettata la richiesta di arresti domiciliari. Bisogna agire con assoluta prudenza”.  

Lo ha detto Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione giustizia della Camera, ospite a Sky Start.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 29 marzo 2024 alle 12:15
Autore: Redazione Milano
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