La crisi di governo? “Non c'è nessun vincitore, è un governo che nasce da un evento curioso, per non dire altro. Siamo stati l'unico paese in tutto il mondo ad avere una crisi di governo durante la pandemia.” Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Achille Occhetto, ultimo segretario del Pci. Se non volesse esser elegante che parola utilizzerebbe per definire questo 'evento curioso' che ha scaturito la crisi? “Se non fossi elegante direi che la crisi è stata determinata da un serial killer”. Perché è caduto il governo Conte? “Nell'ultimo periodo ha fatto anche degli errori ma chi lo ha fatto cadere non lo ha fatto per nobili motivi ma – ha detto Occhetto a Un Giorno da Pecora - perché voleva avere non Draghi ma maggiore potere di interdizione nel governo Conte Ter”. Se così fosse però Renzi però non avrebbe raggiunto il suo obiettivo. “Si, diciamo che ora non tocca palla”.

Dove collocherebbe un partito come Italia Viva? “E' difficile da collocare, noi veniamo da un secolo in cui i partiti politici nascevano da culture di fondo. Iv mi sembra più una serie di compagni di ventura che scorrazzano nel sistema politico, capire dove poi questa pallina impazzita si fermerà è difficile per tutti”. Se lei fosse ancora segretario del Pds avrebbe appoggiato Draghi? “Sarebbe stato difficile non farlo dopo l'appello del Colle. Ora il Pd ha l'occasione per non esser più un partito ministeriale, finalmente può cercare di avere rapporti con la società e ricostruire la sinistra nel paese”. Le piace Nicola Zingaretti? “Alle primarie l'ho votato anche se non sono del Pd. Comunque partecipo, mi appassiono e sostengo, io odio la destra e quindi tutto quello che può impedirne la vittoria ha sempre il mio appoggio”, ha concluso Occhetto a Rai Radio1.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 23 febbraio 2021 alle 19:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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