"Fratelli d'Italia ha sempre partecipato al confronto quando ci è stato chiesto nelle sedi opportune. Siamo dunque disponibili anche stavolta ma per svelare il bluff chiederemo conto al Governo e al premier delle proposte di buon senso che abbiamo presentato al decreto Rilancio e che anche stavolta la maggioranza sta bocciando a raffica". Lo ha dichiarato Giorgia Meloni, leader di Fdi ospite di Massimo Gramellini a "Aspettando le parole su Rai 3. "Noi  ascoltiamo moltissimo: mi pare che siano loro che non vogliono ascoltare noi. Abbiamo scelto di non partecipare agli Stati Generali perché li consideravamo una passerella ma questo non toglie che siamo disponibili ad esempio a discutere gli emendamenti che abbiamo presentato al decreto rilancio, dopo che sono stati bocciati tutti quelli che avevamo presentato al Cura Italia e dopo che sono decaduti quelli che avevamo presentato sul decreto liquidità. Invece mi pare che Conte butti un po' la palla in avanti: mentre si discute di come spendere 55 miliardi, che il Governo ha a disposizione grazie al nostro voto, voglia parlare di quello che facciamo dopo.

Il tutto mentre in queste ore in commissione bilancio, tutti i nostri emendamenti sono stati bocciati. Emendamenti seri e per fare un esempio Cito quello che prevedeva l'unificazione dell'anno fiscale 2019-2020 per consentire la compensazione tra utili 2019 e perdite 2020.
E' un problema di dichiarare che si vuole dialogare quando poi nei fatti non lo si vuole fare".
"Non abbiamo partecipato al dibattito con Conte sul Consiglio Europeo per difendere il ruolo e l'onorabilità del Parlamento - ha proseguito- perché i parlamentari non sono degli spettatori nel reality show di Conte: sono parlamentari della Repubblica italiana. Quanto accaduto è stata una violazione della legge italiana, la 234 del 2012, che prevede che quando il presidente del consiglio o i ministri partecipano a riunioni europee le cui decisioni potrebbero incidere sulla finanza pubblica, il governo, nell'esprimere la propria posizione, debba tenere conto degli indirizzi del Parlamento. Per averli bisogna votare. Ma il governo non ha voluto votare quando andava a discutere Recovery Fund, Mes e una serie di temi molto seri, perché in realtà hanno il problema di mettere insieme la loro maggioranza e quella è una violazione della legge", ha concluso.

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 20 giugno 2020 alle 22:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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