Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, durante la trasmissione Omnibus su La7 risponde ad un'intervista a 360 gradi. Sull'impressione che il Pd stia cambiando opinione sul referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e sull'appello di Zingaretti sulla necessità di approvare in tempi rapidi una riforma elettorale entro il 20 settembre: "Sinceramente non lo so, capisco l'importanza della legge elettorale, ma in questo momento l'apprensione degli italiani più che sulla legge elettorale è sulla ripresa economica dovuta alla crisi della pandemia". Al referendum per il taglio, il governatore emiliano voterà "sì". "Sul taglio dei parlamentari - spiega - penso che si può fare anche con meno di mille parlamentari in questo Paese, ma non è quello che mi pare il probema che attanagli le preoccupazioni degli italiani. Il taglio si può fare tranquillamente, certo serve una legge elettorale che equilibri il tema della rappresentanza nel Parlamento e per i territori, ma in queste settimane più che di legge elettorale mi sono dovuto occupare di garantire come contrastare questa dramamtica pandemia e oggi sono molto impegnato più a immaginare come far ripartire economia e lavoro perché avremo un crollo del Pil e nel giro di poco tempo dovremo rimontare".

Sul distanziamento sui mezzi di trasporto: "Sulle grandi distanze, per quanto riguarda l'alta velocità, il ministro Speranza e il Governo hanno deciso una decretazione che io peraltro posso comprendere. Ci sarebbe piaciuto essere informati prima che uscisse questa decisione, ma in ogni caso è una decisione conforme ai poteri legittimi e giusti del Governo che a mio parere sta affrontando e ha affrontato molto bene e molto meglio di altri la pandemia. Ieri il ministro Boccia ha spiegato molto bene nell'incontro della mattina propedeutico all'incontro col presidente della Repubblica, che il Governo non impugnerà nessuna ordinanza, perché tutto quello che si sta facendo è conforme al decreto che il Governo ha assunto qualche settimana fa lasciando alle Regioni, anche in base alle peculiarità territoriali ed epidemiologiche, libertà su come "organizzarsi. E nessuno - sottolinea - ha fatto scelte che non fossero conformi a quello stesso decreto".

Sul MES il governatore Bonaccini dice: "Il Mes significa tra 35 e 37 miliardi di euro che verrebbero dati praticamente subito all'Italia per un'unica condizione, spenderli per la sanità pubblica del Paese. Per l'Emilia-Romagna sarebbero tra i 2-3 mld euro, senza condizionalità, cioè non pagherebbero praticamente il debito i nostri figli, e a chi è contrario gli spiego come li spenderemmo subito nella mia regione. Cioè per ospedali, ne dovremmo fare di nuovi a partire da Piacenza e ancora case delle salute, ciò che sta tra casa mia e gli ospedali, poi cure domiciliari, acquisti di tecnologie e materiali e infine assunzione di personale. Investimenti che significano anche cantieri che aprono, maestranze che lavorano, forniture".

Sul Recovery fund, infine: "Quello che abbiamo chiesto all'unanimità al Governo è questo: essere coinvolti nel Recovery plan, cioè la pianificazione e la programmazione di come quelle gigantesche risorse dovranno essere spese, a partire dagli investimenti. Perché nessun Governo, né questo né altri, potrebbe immaginare di fare da solo. La velocità con cui si sarà capaci di programmare e spendere bene nessun Governo da solo lo può fare senza la collaborazione con le Regioni e le Regioni senza la collaborazione con i Comuni. Oltre 200 miliardi di euro - sottolinea - è una cifra straordinarioa, è ciò che serve e potrebbe servire al Paese per rimontare quella recessione che ci farà perdere tanti punti di Pil".

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 05 agosto 2020 alle 11:00 / Fonte: Ansa
Autore: Roberto Tortora
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