Se l'Europa vuole preservare la pace, deve essere pronta alla guerra. Lo ha scritto scrive il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un articolo pubblicato sul portale “Euractiv”, nel quale ha ricordato che la sfida per la sicurezza che deve fronteggiare oggi l'Ue è la iù grande dai tempi della Seconda guerra mondiale. “A due anni dall’inizio della guerra, è ormai chiaro che la Russia non si fermerà in Ucraina, così come non si fermò in Crimea dieci anni fa. La Russia continua le sue tattiche destabilizzanti – in Moldova, Georgia, nel Caucaso meridionale, nei Balcani occidentali e anche più lontano nel continente africano", ha scritto Michel. 

Oggi “la Russia rappresenta una seria minaccia militare per il nostro continente europeo e per la sicurezza globale. Se non diamo la giusta risposta all’Ue e non diamo all’Ucraina il sostegno sufficiente per fermare la Russia, i prossimi saremo noi”. Per questo, secondo il presidente del Consiglio, bisogna essere pronti a passare a “un’economia di guerra", ha spiegato.

Secondo Michel il primo passo “mentre rafforziamo la nostra capacità di difesa, dobbiamo garantire che l’Ucraina ottenga ciò di cui ha bisogno sul campo di battaglia", e quindi “raddoppiare ciò che acquistiamo dall’industria europea entro il 2030. Ciò darà maggiore stabilità alle nostre aziende. I contratti pluriennali li incentivino inoltre ad espandere la loro capacità produttiva” e “rafforzerà il nostro settore della difesa e migliorerà la preparazione alla difesa, creando posti di lavoro e crescita in tutta l’Ue”, ha aggiunto. Infine, il Presidente del Consiglio europeo, ha evidenziato la necessità di agevolare l’industria della difesa europea per poter “accedere ai finanziamenti pubblici e privati più facilmente. L’emissione di obbligazioni di difesa europee per raccogliere fondi per acquistare materiali o investire nel nostro settore potrebbe essere un mezzo potente per rafforzare la nostra innovazione tecnologica e la nostra base industriale”. “Questa lotta richiede una leadership forte, per mobilitare le nostre persone, le nostre imprese e i nostri governi verso un nuovo spirito di sicurezza e difesa in tutto il nostro continente", ha concluso Michel. 

Sezione: Politica estera / Data: Lun 18 marzo 2024 alle 16:20
Autore: Tommaso Di Caprio
vedi letture
Print