La didattica a distanza "non è stato uno strumento perfetto né lo è ancora, ma era l'unico strumento che avevamo per non lasciare soli i nostri studenti".
E' quanto ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina agli Stati generali delle scuola digitale 2020 organizzati on line dal Comune di Bergamo.
A marzo, "la scuola è arrivata a casa dei nostri studenti in un momento difficilissimo. Era quello che la comunità scolastica doveva fare: non lasciare soli i nostri studenti proprio nel momento in cui soffrivano di più", ha spiegato Azzolina.
"Ovviamente la scuola non parte da zero perché ha una base ottima, senza la quale non saremmo riusciti a reagire all'emergenza. Non è stato tutto perfetto però c'è stata una risposta rapida", ha aggiunto.

"Oggi si parla di scuola a distanza ma domani la didattica digitale dovrà essere fatta in classe, perché il ventunesimo secolo vuole anche questo e perché i nostri giovani parlano anche quella lingua".
Per Azzolina, "la didattica digitale potrà essere un modo per arricchire le lezioni, abbattere le barriere degli alunni più fragili e con difficoltà di apprendimento e - per quanto riguarda l'amministrazione - alleggerire il più possibile il peso enorme della burocrazia".
"La scuola - ha concluso il ministro - deve volgere lo sguardo al futuro e lo deve fare anche la politica, che non può pensare di lavorare per l'hic et nunc. L'emergenza coronavirus deve portarci a ragionare sulla scuola che vogliamo".

"Sulla scuola digitale abbiamo investito più di 400 milioni in questi mesi, abbiamo acquistato più di 400 mila device e abbiamo portato la connessione dove era possibile farlo, ma tanto ancora deve essere fatto. C'è un gap storico da recuperare e per questo serve uno sforzo gigantesco per accelerare. Dalla crisi che stiamo vivendo, dobbiamo necessariamente far fiorire opportunità".
"In Italia sulla scuola non si è mai investito troppo, anzi, molto spesso si è tagliato. Oggi per fortuna la scuola è al centro di un dibattito sano, perché è stato proprio il coronavirus a far capire a tutto il Paese quanto la scuola sia importante", ha evidenziato Azzolina. "Paradossalmente - ha aggiunto - questo momento difficile è stato un motore di accelerazione enorme per la scuola perché in questi mesi è stato fatto quello che purtroppo non si era potuto fare. Adesso dobbiamo farne tesoro, affinché dall'emergenza possa nascere una scuola migliore e più digitale".

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 27 novembre 2020 alle 13:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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