"Queste strutture sono ormai anacronistiche, sono fuori dalla storia, e lo sono ancora di più da un punto di vista sanitario". Lo ha affermato stamani il presidente del veneto, Luca Zaia, a proposito dei focolai di Coronavirus registrati in due centri per migranti, a Treviso e Jesolo. "Questi assembramenti - ha proseguito - si trasformano in focolai. Sono circoscritti, li stiamo controllando, a Treviso facciamo i tamponi ogni settimana e anche lì ne usciremo, però è pur vero che se questa strutture non le avessimo avute non avremmo il problema. E' un dato di fatto: questo tipo di aggregazioni non dà garanzie dal punto di vista sanitario.

lo dicevamo quando parlavamo di tubercolosi, quando parlavamo di scabbia o della recrudescenza di altre malattie. Noi diciamo solo che dobbiamo evitare questi assembramenti, soprattutto - ha precisato Zaia - quando non sono vigilati dal punto di vista sanitario, perché questo è ormai chiaro a tutti". Riguardo al centro di Jesolo, secondo Zaia "è anche incomprensibile, perché la gestione da parte della Croce Rossa doveva essere una garanzia. L'area della Cri è per noi extraterritoriale. pensare che lì abbiamo scoperto un focolaio semplicemente perché uno degli ospiti doveva subire un'operazione chirurgica, poi abbiamo trovato tutti gli altri positivi dà la dimensione che la gestione non è stata fatta in maniera ottimale", ha concluso.

Sezione: Politica locale / Data: Gio 06 agosto 2020 alle 14:40
Autore: Rosa Doro
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