“Non tutti i passaggi della Relazione sulla salute mentale nel mondo del lavoro digitale ci soddisfano, ma la relatrice si è dimostrata disponibile all’ascolto: la ringraziamo per questo e per aver dimostrato che il buonsenso non ha colore politico. È giunto il momento di affrontare seriamente la questione del riconoscimento politico della crisi legata alla salute mentale dei cittadini dell'Ue e di valutare quali siano le possibili azioni da intraprendere a livello europeo e degli Stati membri. Ignorando l'invito ad agire, metteremmo a repentaglio soprattutto le nuove generazioni, che rappresentano i lavoratori del futuro. La pandemia ha avuto un impatto decisamente drammatico sulle vite di milioni di cittadini, aggravando gli effetti sulla salute mentale, con conseguente peggioramento dei tassi di stress, ansia e depressione. Nel testo vengono affrontati temi quali il diritto alla disconnessione, telelavoro e automazione, ponendo sufficientemente in rilievo la competenza nazionale in materia, nonché la necessità di iniziative appropriate di educazione e sensibilizzazione sulla salute mentale, di formazione dei datori di lavoro e migliori attività di ricerca e raccolta dei dati a livello europeo”.

Così Elena Lizzi, europarlamentare della Lega, nel suo intervento durante la sessione plenaria, nel dibattito sulla Relazione sulla salute mentale nel mondo del lavoro digitale.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 05 luglio 2022 alle 17:40
Autore: Redazione PN
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