“Proteggere e promuovere il lavoro impone una prima condizione: per promuoverlo bisogna crearlo il lavoro. E’ l’emergenza che abbiamo e che non possiamo tradire perché si porta dentro la sfida di ricominciare a produrre opportunità di lavoro in tutto il Paese e nel Mezzogiorno in modo particolare”.
Così Teresa Bellanova, Viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, presidente di Italia Viva, nel corso del confronto svoltosi in mattinata “Proteggere e promuovere il lavoro”, con Pietro Ichino, Carlo Calenda, Antonio Misiani, Lucia Valente, Silvia Zanella, concluso da Marco Bentivogli e moderato da Dario Di Vico

“Per creare opportunità di lavoro”, ha proseguito Bellanova, “abbiamo certamente a disposizione la straordinaria occasione offerta dal Recovery ma dobbiamo essere capaci di andare anche oltre, senza investire il PNRR di una missione salvifica. Molto dipenderà, infatti, dalla qualità che saremo capaci di dispiegare nell’attuazione di quanto indicato e soprattutto dalla missione che affideremo anche agli altri strumenti economici e finanziari, ordinari e straordinari, comunque disposizione.  
Risorse che dobbiamo mobilitare, sapendolo fare nel modo giusto, uscendo finalmente e recisamente”, ha proseguito, “da quella fase in cui è evidente che una parte della politica italiana ha pensato alla decrescita felice come a una soluzione. Se non ricominciamo a produrre ricchezza per poterla redistribuire anche attraverso il lavoro non riusciremo ad uscire da uno stato delle cose che tutti gli indicatori ci confermano come di grandissima difficoltà”.
E ancora: “Ricerca, innovazione, competenze, sostenibilità economica, sociale, ambientale, dovranno essere le nostre parole d’ordine, consapevoli che dovranno consentirci di impattare soprattutto sulla qualità della vita delle nuove generazioni e delle donne”.

Per questo, “è necessario tenere insieme strumenti e obiettivi. Penso ad esempio alla decontribuzione”, ha detto ancora Bellanova, “che deve essere sempre più fortemente legata a una solida politica di investimenti, a politiche industriali e politiche attive. Corriamo il rischio, altrimenti, di lasciare inutilizzate le risorse perché difficilmente si può attivare se non c’è nuova occupazione.
La politica, noi, le parti sociali, siamo tutti chiamati ad avere coraggio e visione. Anche nella capacità di superare le ricette tradizionali per rinnovare e adeguare la strumentazione e la ricerca delle soluzioni, sapendo di dover rispondere a sfide che hanno urgente bisogno di nuovo pensiero. Per i riformisti la sfida oggi è questa. Il riformismo è al lavoro se è capace di provarsi su questo”.

Dunque, ha concluso Bellanova, “in risposta alla sollecitazione che fonda questo appuntamento e i diversi contributi che lo caratterizzano, dico che sì, i riformismi si possono unire, provando magari anche a superare i tanti personalismi che fanno parte di questa fase della politica complessiva nel nostro paese”

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 24 aprile 2021 alle 17:50
Autore: Redazione PN
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