“Purtroppo abbiamo avuto, in questo anno e mezzo, una riduzione delle diagnosi, ad esempio di alcuni tumori e di diversi milioni di prestazioni fra quelle ambulatoriali specialistiche. Vero che magari qualcuna era superflua, perché molte volte le persone si recano al pronto soccorso perché purtroppo non trovano una risposta sul territorio, però una gran parte di queste sono assistenza a pazienti, ad esempio, neoplastici, diagnosi precoci mancate e quant’altro”. Così a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.  “Dobbiamo sconfiggere il Covid - ha proseguito - per tornare ad una operatività del 100%. Passare da una fase di pandemia ad una di endemia: purtroppo il Covid esiste, esisterà, qualcuno si ammalerà sempre di Covid, verosimilmente si ammalerà in forma più grave chi non è vaccinato mentre chi lo è in forma meno grave, ma questa è una malattia che è entrata nei nostri libri. Dobbiamo tramutare - ha ribadito - la fase di pandemia in fase di endemia, ma non possiamo farlo da soli, come Italia: nel nostro Paese possiamo andare avanti con la vaccinazione, introdurre ampiamente il green pass, controllare i numeri, che stanno andando molto bene, ma se a livello mondiale non viene fatta una lotta, grazie alla vaccinazione, nei Paesi che non possono permettersi il vaccino come noi allora avremo sempre qualche focolaio di possibili varianti che potrebbero poi arrivare in Europa e in Italia”.

Sul possibile aumento della capienza nei teatri e cinema, il Cts e il Governo si esprimeranno “prossima settimana. Lunedì vi è un’altra riunione del Cts, e credo che i tempi siano maturi per andare incontro ad un ampliamento. Ora, al contrario di qualche tempo fa, abbiamo il green pass, che nella sua doppia forma, diagnostica col tampone e vaccino, quindi profilassi contro il Covid, consente di allargare queste maglie. O meglio, andando avanti anche noi arriveremo al punto di poter dire che la mascherina non serve più, la distanza non serve più: è prematuro dire questo, ma non è prematuro aumentare i posti nei cinema, riaprire gli stadi, fare dei concerti. E’ chiaro che deve essere fatto con gradualità, e dipenderà anche dal tipo di attività perché il teatro è una cosa, il cinema è un’altra cosa, e il concerto è un’altra cosa ancora. Soprattutto su quest’ultimo, dove maggiore può essere il rischio, lì servono delle garanzie maggiori. Il ministero della Salute sta lavorando a tutte le ipotesi, compresa quella dei concerti”. Lo ha detto aTimeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Sono fra quelli che ha spinto di più per le riaperture - ha aggiunto -, e garantisco che a giorni offriremo la soluzione anche per dimostrare, e di questo sono convinto, che con il green pass queste attività sono sicure. Purtroppo si è diffusa un’idea sbagliata, ovvero che la discoteca, il concerto è il mezzo per la diffusione del virus: questo poteva essere vero un anno fa, ma oggi con il green pass, con un accesso controllato, e da questo punto di vista penso che il green pass sia ancora meglio del controllo della temperatura, queste attività si possano fare. E’ chiaro che dobbiamo ancora aspettare un paio di settimane, perché dopo il periodo estivo abbiamo ripreso praticamente tutte le attività, comprese le scuole che poi sono quelle che mettono più paura e vedrete che anche lì vi sarà sicurezza. Vediamo come vanno i contagi, cioè non facciamo l’errore dello scorso anno, che vi è stato un aumento dei contagi  nel mese di settembre con l’arrivo della seconda andata, e poi è stata data la colpa alle discoteche, anche se le colpa non era la loro visto che la stessa cosa era successa in altri Paesi, ma era semplicemente l’andamento naturale di questa pandemia”. “Vedrete - ha concluso - che con i numeri che avremo tra due settimane, che saranno, a mio avviso, stabili come lo sono oggi, saremo in grado di riaprire. Non so con quale percentuale perché non ho la sfera di cristallo, ma la strada ormai è segnata per le riaperture, e questo è indubbio”.

“Non tutti i test hanno un’attendibilità. Il tampone molecolare rimane lo standard, è evidente. Quindi in base a ciò che ci offre l’industria, e che la scienza conferma come validi o meno, vengono applicati questi test a seconda del tipo di popolazione che hai davanti. E’, più o meno, come l’indagine diagnostica che facciamo ogni giorno, cioè se si hanno dei dolori all’addome non si va a fare subito una tac ma una ecografia che sicuramente è meno specifica, meno sensibile, ma ti consente di fare una prima diagnosi, e se poi c’è qualcosa si procede verso la tac. La stessa cosa vale per questi test diagnostici: il gold standard è il tampone, ed in mezzo vi sono altri tipi di test che sono più o meno utilizzabili per opera di screening per persone a basso rischio. C’è una flessibilità nell’utilizzo dei test anche per liberare persone da quarantene inutili, per fare un esempio, o fare dei test sentinella magari in una scuola per vedere se lì è entrato il virus. Noi abbiamo un ampio spettro di diagnostica e dobbiamo usarla con giudizio, non così, a caso. Laddove c’è alto rischio è meglio un test molecolare, dove c’è basso rischio è meglio un antigenico, mentre dove non si riesce a fare altro meglio un test salivare. L’utilizzo dovrà essere adeguatamente fatto a seconda della classe di rischio di quel paziente”. Così a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.  “Però - ha aggiunto -, per il green pass non si possono utilizzare tutti questi test perché alcuni, purtroppo, non sono affidabili al 100%. E allora, siccome il modo migliore per avere un green pass, e avere la quasi certezza di non prendersi la malattia o se la si prende prenderla in forma leggera, è ovviamente il vaccino, abbiamo inserito anche il tampone. Attenzione però, perché il tampone non è sovrapponibile alla vaccinazione, cioè con il tampone si ha la fotografia di quel determinato momento”.

Sulla possibilità che a scuola la quarantena venga ridotta, e che venga limitata a compagni di banco senza che venga estesa a tutta la classe nel momento in cui i test risultassero negativi per tutti, “ci si sta lavorando. Vanno acquisti ulteriori dati: tutto dipenderà da quella che sarà la circolazione del virus nelle prossime settimane, ma è inevitabile che questo accadrà. Direi che, sulla scuola, già tra due/tre settimane potremo fare un punto, intorno al 10 di ottobre”. Lo ha detto a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

“Perché il green pass in chiesa non è necessario? Perché ci sono già delle regole ferree che risalgono a un protocollo del maggio 2020. Se si tolgono quelle regole allora si inserisce il green pass ma se vengono mantenute allora non serve. Probabilmente sono meglio le restrizioni già in vigore rispetto al green pass”. Così a Timeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.  

“Non sono d’accordo con ciò che è stato presentato, e non lo avrei votato sebbene membro del Governo. La scienza deve essere libera, in tutte le sue forme. Se poi un medico, uno scienziato, dice una stupidaggine sarà poi la comunità scientifica a punirlo”. Lo ha detto aTimeline, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Silericommentando un ordine del giorno presentato da Giorgio Trizzino (Gruppo misto) al dl green pass, accolto dal governo, e che prevede che dovrà essere la struttura sanitaria ad autorizzare medici ed esperti a parlare dell’emergenza sanitaria in corso.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 24 settembre 2021 alle 20:10
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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