"Credo sia giunto il momento di prendere il coraggio a due mani, di accettare la sfida e introdurre l'elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio. Si tratta di modificare la Costituzione per consentire ai cittadini di decidere se, come e quando affidare il destino del proprio paese, esattamente come ogni cinque anni scelgono a chi affidare il destino della propria della città con l'elezione del sindaco". Lo dice Matteo Renzi nel libro "La mossa del cavallo".

"Sarebbe - spiega il leader di Italia Viva - come votare un sindaco d'Italia capace di rappresentarci, che si possa apprezzare se funziona o mandare a casa se fallisce. Si tratta dunque di stabilire una relazione tra la guida del governo e il voto popolare. Perpetuare l'assenza di questa relazione vuol dire fare un regalo a chi non crede più alla democrazia liberale, mentre tutti coloro che hanno a cuore il futuro delle istituzioni devono preoccuparsi oggi di difendere la democrazia che decide".
"Una Grande Riforma delle istituzioni - sostiene Renzi - che porti all'elezione diretta del capo del governo in modo tale da avere alla guida del paese una figura legittimata dal voto popolare e non più da un passaggio parlamentare: se accettiamo che il premier parli ai cittadini con una frequenza costante, che si assuma la responsabilità di derogare a principi costituzionali, il minimo sindacale che dobbiamo alla nostra credibilità è che quel premier sia eletto esattamente come lo è il sindaco. Certo i costituenti non immaginavano un presidente del Consiglio dei ministri che con un atto a sua firma potesse indicare restrizioni alla libertà di movimento, di culto, alla libertà associativa ed economica. Vogliamo questo modello? Bene, ma inseriamo l'elemento del consenso e del voto democratico"

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 03 giugno 2020 alle 12:50
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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