"La violenza contro le donne rappresenta uno dei mali più drammatici della nostra società, lo confermano le purtroppo continue notizie di cronaca sui femminicidi e i dati su maltrattamenti e stupri. Come è possibile, allora, che la Rai non si degni neanche di una risposta di fronte all’imbarazzante susseguirsi nelle fiction del servizio pubblico di episodi di falsi stupri, che portano addirittura a colpevolizzare proprio le donne? Il caso segnalato in rete dalla rivista online 'Aestetica sovietica' meritava immediati chiarimenti che ancora non sono arrivati, se non vere e proprie scuse". E' quanto scrive il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, su "Huffington Post". 

"Solo nel 2020 - prosegue Anzaldi - si sono registrati 14.901 atti persecutori, il 73% contro donne; 20.131 casi di maltrattamenti (81% su donne); 4.134 casi di violenza sessuale (93% contro donne). Il numero delle chiamate al 1522 nel periodo compreso tra marzo e ottobre 2020, nel pieno della pandemia, è cresciuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del +71,7%, passando da 13.424 a 23.071. Tra i motivi raddoppiano le chiamate per la “richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza” e le “segnalazioni per casi di violenza” che insieme rappresentano il 45,8% delle chiamate valide (in totale 10.577). Nel periodo considerato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono cresciute del 107%. Dobbiamo ricordare che secondo l’Istat in Italia al 2014 il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Significa circa 7 milioni di donne che, almeno una volta nella vita, sono state vittime di qualche tipo di violenza. Il 20,2%, cioè 4 milioni e 353 mila donne hanno subito violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Numeri che fanno paura, ma che che sicuramente nascondono una realtà assai peggiore che ben raffigurava Franca Rame ('Lo Stupro'): 'Cammino… cammino non so per quanto tempo. Senza accorgermi, mi trovo davanti alla Questura. Appoggiata al muro del palazzo di fronte, la sto a guardare per un bel pezzo. Penso a quello che dovrei affrontare se entrassi ora… Sento le loro domande. Vedo le loro facce… i loro mezzi sorrisi… Penso e ci ripenso… Poi mi decido… Torno a casa… Torno a casa… Li denuncerò domani'. La Rai può rimanere in silenzio. È inutile parlare di parità di genere quando c’è una ricorrenza, o magari di fronte all’ennesima violenza, se poi non si riflette davvero su questi numeri. La Rai non soltanto dovrebbe vigilare col doppio dell’attenzione per evitare che si possano verificare imperdonabili coincidenze come quelle dei finti stupri addirittura in ben 3 fiction in poche settimane, ma dovrebbe farsi promotrice di un’ampia programmazione nei talk show, nell’informazione, nella fiction e rivolgersi a tutte le età affrontando il dramma delle violenze sulle donne. È evidente che la continua esternalizzazione delle produzioni (peraltro a caro prezzo), la deresponsabilizzazione dei dirigenti, il mancato controllo su quello che va in onda hanno ormai pesantemente danneggiato la coerenza e la qualità della programmazione del servizio pubblico".

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 27 febbraio 2021 alle 16:10
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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