"Confidiamo di averlo a dicembre ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie". Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, al Festival de Il Foglio. "Gli effetti dobbiamo aspettare primavera".

Su nuove misure: "I criteri sono: massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità. Noi siamo sempre flessibili. Stiamo lavorando per capire se si deve intervenire ancora. Per la portata di questa seconda ondata non c'è un manuale né una palla di vetro, i numeri sono molto preoccupanti in tutta Europa". 

Sul Mes: "Il Mes è all'interno di una nuova linea di credito che non ci ha mai entusiasmato". 

Sulla Scuola: "La curva sta subendo una impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza, alcuni presidenti di regione lo hanno fatto, non è il nostro obiettivo, noi continuiamo a difendere fino alla fine la didattica in presenza. Ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute de tessuto economico".

Articolo 18: "La riforma dell'articolo 18 non è sul tavolo non è all'ordine del giorno. Ieri il governo ha deciso il blocco dei licenziamenti e ha messo sul piatto la cassa integrazione covid gratuita fino a fine marzo. Le misure di protezione sono necessarie, tanti economisti hanno additato l'Italia come un modello. I numeri del terzo trimestre ci hanno dato ragione".

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 31 ottobre 2020 alle 13:00
Autore: Rosa Doro
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