Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico e governatore del Lazio, aprendo la direzione del partito dichiara: "Possiamo ritenerci soddisfatti dell'esito elettorale: il voto ha ridato forza al Pd, al governo e alle forze che lo sostengono. In tutte le regioni si conferma il nostro ruolo centrale come pilastro insostituibile per alleanze aperte, plurali, per una offerta politica alternativa alle destre. Il Pd è il vero collettore del voto utile per fermare le destre. Il Pd alle comunali ha avuto assieme alle altre liste delle alleanze un buon risultato che conferma l'indicazione importantissima nelle regionali, dove il Pd è stato il partito più votato, con un milione 800 mila voti. Un risultato impensabile fino all'anno scorso, frutto soprattutto della passione e dell'impegno di tante e tanti militanti. Alla prova del voto, il Pd risulta non subalterna, ma vincente. nessuna pigrizia ora, la destra rimane forte, radicata socialmente e combattiva. Non va sottovalutata, la sua rappresentanza politica appare divisa, ma a noi nessuna pigrizia è permessa. La direzione si riunisce per la prima volta dopo il risultato delle elezioni amministrative e referendarie e alla vigilia di importanti scelte politiche e mentre siamo di nuovo dentro una crisi sanitaria profonda dovuta al Coronavirus. Ancora una volta in pochi mesi è cambiato tutto e sicuro tutto cambierà. Siamo entrati in una nuova fase critica che ci impone serietà e concretezza. Ci arriviamo più forti ma attenzione, il livello di stress non solo economico ma anche psicologico della popolazione è altissimo: viviamo in un tempo di insopportabile incertezza sul futuro, di paura e timore, abbiamo ancora su di noi impressi i segni del trauma profondo del lockdown. Era forse fisiologica una fase di rilassamento ma in tanti casi si è trasformata in irresponsabilità. Serve oggi più che mai un Paese unito nella lotta a un nemico di tutti: è il tempo della responsabilità collettiva che non è scaricare sui cittadini ma collaborare ciascuno per sbarrare ogni possibile strada al contagio. Ora è possibile portare avanti le riforme legate al referendum, ma tutti i nodi aperti occorre affrontarli senza indugi. È il Covid a dirci che non possiamo affrontare in queste settimane, con polemiche, questi dossier. Il Pd sente tutta la responsabilità di questa fase - spiega il segretario Dem - vogliamo essere il pilastro politico dell'aiuto agli italiani. Vedremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni se le decisioni che si stanno assumendo anche a livello locale sono sufficienti ma rivolgo un appello affinché anche i provvedimenti più difficili che dovessero essere assunti vengano rispettati. È una battaglia ancora durissima, come avevamo previsto il virus non è stata ancora sconfitto. Gli ultimi dati destano molta preoccupazione, una situazione di allarme rosso che riguarda l'intera Europa".

Sul fondo salva-Stati: "Anche se il Mes fosse solo risparmio sugli interessi si avrebbero circa 300 milioni l'anno, tre miliardi in dieci anni. Una cifra significativa. Ecco perché noi, a partire dal ministro Gualtieri, riteniamo utile accedere a questa linea di credito. Al Mes si può inoltre accedere più rapidamente del Recovery e probabilmente a tassi di interessi più bassi. Occorre una discussione franca e con chiarezza: se ci fosse in futuro una discussione sui tassi d'interesse il vantaggio sarebbe ancora maggiore e più evidente. Si è sviluppata intorno al Mes una discussione molto accesa, forse eccessivamente aspra e in alcuni casi non fondata su basi reali. Il confronto non può essere ideologico come pretenderebbe il M5s, non ci possono essere bandierine inamovibili di partito".

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 23 ottobre 2020 alle 12:10 / Fonte: Ansa
Autore: Roberto Tortora
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