"La legge 194 non si tocca: nessun passo indietro sui diritti conquistati dalle donne. La maternità è una scelta".

Muove da qui, e dal dibattito sui media dopo la decisione della Corte Suprema americana, la riflessione oggi sul suo profilo fb di Teresa Bellanova, copresidente di Italia Viva Teresa e Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili. Una riflessione articolata in quattro punti.

Primo: "Nessun passo indietro sui diritti conquistati dalle donne", ribadisce Bellanova. "La legge 194 non si tocca. Anzi occorre compiere ancora qualche passo in avanti. Uno studio riportato oggi da Il Corriere della Sera ci dice come ancora in 31 strutture sanitarie del Paese il 100% dei medici non praticano l’interruzione di gravidanza. Ciò vuol dire che dal 1978 ad oggi la legge 194 non ha ancora trovato piena applicazione in tutte le strutture sanitarie d’Italia e questo è un problema serissimo con cui le donne si trovano a fare i conti.

Secondo. "Nessun diritto può dirsi acquisito per sempre", ammonisce Bellanova. "Le vicende americane di questi giorni hanno riportato a memoria comune come impostazioni politiche assolutamente retrograde possano procurare la perdita di un diritto che a tutti sembrava acquisito e scontato. Da qui un invito a riflettere molto seriamente ogni volta che ci accingiamo a sostenere questo o quel rappresentante politico o schieramento. Perché è oggi evidente a tutti che anche un diritto acquisito può non esserlo più. In qualsiasi momento.

Terzo: "Molto spesso il dibattito intorno all’interruzione di gravidanza si esplica contrapponendo il diritto alla vita a tutto il resto", osserva Bellanova. "Se ci si scomodasse a parlare con le donne", sottolinea, "forse si capirebbe che non è la chiave adeguata per affrontare il tema. Ogni donna vuole essere libera di scegliere se diventare madre o meno. Ed è proprio il rispetto e la tutela di questa libertà che va salvaguardata. Non le ideologie, ma mettere ogni donna nella condizione di poter scegliere liberamente se diventare madre o no. Perché anche la maternità è una scelta che deve essere compiuta consapevolmente da parte delle donne, evitando che qualsiasi donna rischi la propria vita mettendosi nelle mani sbagliate, non sicure. Quelle mani qualche tempo non lontano erano quelle delle mammane. Mai più una tale barbarie.

E infine il quarto punto, che "si lega a doppio filo con la scelta delle donne in merito alla maternità e chiama in causa la possibilità di poter usufruire da parte dello Stato di alcuni servizi essenziali.

Ho conosciuto nel corso della mia vita donne che hanno scelto di abortire poiché sole, senza aiuto e alcun servizio a loro destinato. Su questo tema per quanto si è fatto purtroppo non possiamo nasconderci che il nostro Paese ancora non riesce a tenere il passo. Esistono delle realtà di eccellenza, certo, ma manca una omogeneità sui servizi basilari offerti alle donne, alle madri. Non servono slogan politici d’assalto, ma servizi in grado di sostenere la maternità per tutte le donne che lo desiderano, anche e soprattutto per quelle che sono sole, lavoratrici, lontane dalla rete degli affetti che possono sollevare in qualche caso alcune incombenze che gravitano sulle spalle delle madri.

Finché il dibattito attuale non terrà conto di come realisticamente si svolge la vita di una donna e di una madre", conclude Bellanova, "il rischio è che si decida in modo verticistico, prescindendo così dai bisogni oggettivi e reali delle donne, di tutte le donne".

Sezione: Politica italiana / Data: Dom 26 giugno 2022 alle 20:15
Autore: Redazione PN
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