Le amministrative del 12 giugno vivono di scontri importanti in grandi città da Palermo a Genova, ma tra i 128 comuni che vanno al voto in Lombardia ce n’è uno che attira ormai la curiosità di più di un analista. Si tratta di Averara, piccolo comune montano in zona Val Brembana, dove i 173 abitanti devono scegliere il nuovo sindaco. Tra le liste che si confrontano, quelle “nemiche” del Popolo della Famiglia e del Partito Gay. La lista espressione del movimento Lgbt candida un carabiniere 37enne, Daniele Carboni, che vive e lavora in Sardegna. Questa decisione viene commentata dal presidente nazionale del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi: “Dopo l’imbroglio di Ventotene dove hanno presentato un generico programma ciclostilato in cui non viene neanche citato il nome dell’isola in cui io stesso sono candidato sindaco, ora sveliamo l’altro bluff del Partito Gay in un piccolo comune del Bergamasco. Ad Averara il confronto politico è anche simbolico. Non ho stima del Partito Gay, non ha strutture territoriali e non ha elettorato, candida persone a caso a centinaia di chilometri dalla loro residenza per mere ragioni di marketing, per far parlare di loro stessi e non per amore del territorio. Noi candidiamo come sindaco Fabio Annovazzi che di Averara è stato anche vicesindaco, che vive in quei territori, che ne conosce profondamente i bisogni.

Così il Partito Gay rappresenta il vuoto della politica che è solo comunicazione e drenaggio di denari pubblici, lo fa solo nei comuni sotto i mille abitanti perché lì non bisogna raccogliere firme per presentarsi alla carica di sindaco, inventando un sardo che Averara neanche sa dove sta. Il Popolo della Famiglia si contrappone a questo vuoto con dirigenti territoriali che vogliono rispondere ai bisogni della cittadinanza. Qual è il primo bisogno? Non far sparire questa comunità della Bergamasca. Io sono nato nel 1971 e in quell’anno Averara aveva quasi quattrocento abitanti, più del doppio dei 173 attuali: un altro paio di decenni così e Averara sparirà. La nostra ricetta composta da incentivi alle giovani coppie, reddito di maternità, no all’aborto e all’eutanasia, sostegno all’impresa familiare, riduzione delle addizionali comunali per le famiglie con tre figli o più, punta a ripopolare Averara secondo una politica della natalità che il Popolo della Famiglia ha l’obiettivo di implementare al governo nazionale dopo le politiche del 2023. Certo la natalità non crescerà con il Partito Gay, che contiamo di battere ad Averara e altrove per queste ragioni di fondo. Bisogna avere amore per i comuni e le comunità che si vogliono amministrare, non giocare alla lobby che si fa partito solo per avere qualche titolo sul giornale. Per questo ad Averara conto davvero che la sfida politica e simbolica sia vinta dal nostro Fabio Annovazzi e dal Popolo della Famiglia”.

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 23 maggio 2022 alle 20:50
Autore: Redazione PN
vedi letture
Print