"Non posso prevedere la Storia. Ma so che, in questo caso, i crimini di guerra sono assolutamente evidenti, ed è per questa ragione che mi aspettavo che il mandato arrivasse prima. Tuttavia, è giusto che i procuratori si siano presi il loro tempo: le prove sono state raccolte all’interno di uno Stato belligerante, in un conflitto in cui la propaganda gioca un ruolo importantissimo su entrambi i fronti".

Lo dice Cuno Tarfusser, giudice della Corte penale internazionale, oggi al Corriere della Sera. Tarfusser ha guidato il processo contro l’ex presidente ivoriano Laurent Gbagbo ha firmato i mandati di cattura a carico del presidente del Sudan Omar Bashir per genocidio, di Muammar Gheddafi, di suo figlio e del capo dei servizi libici per crimini contro l’umanità.

"L’accusa di genocidio - spiega Tarfusser - è la più difficile da provare perché deve essere dimostrata la volontà di annientare un altro popolo. La Corte non deve riscrivere la Storia. Ha il compito di giudicare i più alti in grado nella catena militare e politica. Dunque, il procuratore parte dai crimini che è più facile provare. Ecco perché le deportazioni dei bambini. Conta anche l’impatto emotivo di un’accusa del genere" aggiunge.

Sezione: Politica estera / Data: Sab 18 marzo 2023 alle 10:15
Autore: Simone Gioia
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