Se andassimo a guardare le prove Invalsi di due anni fa, vedremmo che già allora la situazione era assolutamente inaccettabile. Certamente la pandemia ha fatto del male alla nostra scuola, ma nessuno si aspettava o si poteva aspettare che facesse del bene. Quindi le situazioni sono peggiorate”. Così a Timeline, su Sky TG24, il presidente della Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli.

“È vero, e confermo, - ha proseguito - che sono peggiorate di più lì dove le scuole sono rimaste più chiuse, dunque soprattutto Campania, Puglia, ed in parte anche la Calabria, però diciamo che si partiva da un quadro, quello misurato due anni fa, assolutamente, ripeto, inaccettabile. È necessario, e lo abbiamo anche detto, intervenire subito, apportare quei correttivi, quelle modifiche, che permettano di risalire questa china nella quale non possiamo accettare di essere relegati”.

“In Italia pratichiamo tendenzialmente una didattica cosiddetta trasmissiva, in cui i docenti spiegano anche per un tempo abbastanza prolungato, dopodiché gli alunni dovrebbero andare a casa a studiare per poi essere, in qualche modo, interrogati e valutati. Ecco, questa modalità didattica, che andava bene fino a qualche decennio fa, adesso in crisi, ed è in crisi non solo nel nostro Paese, ma dappertutto. Quindi servirà trovare delle modalità nuove e più coinvolgenti nei confronti degli studenti. E nei sistemi scolastici in cui questo accade, i risultati sono migliori”. 

Sulla riapertura delle scuole a settembre “penso si debba fare qualcosa per costruire il futuro che vogliamo, e non aspettare un futuro che non dipende da noi. Credo che in questo momento si possa fare tanto, possiamo completare in particolare l’operazione di vaccinazione nel mondo della scuola, sia per quanto riguarda gli operatori scolastici, e ne mancano un numero secondo me più limitato dei duecentomila di cui si è parlato in questi giorni, sia fare un grosso sforzo per vaccinare i ragazzi, ove possibile, dai 12/13 anni in su”. Lo ha detto a Timeline, su Sky TG24, il presidente della Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli in vista delle riaperture delle scuole a settembre.

“Se non faremo tutto questo - ha spiegato - saremo costretti a mantenere il distanziamento, e questo condurrà quasi sicuramente di nuovo alla DAD. Io non ho demonizzato la DAD perché la DAD è l’alternativa a nessuna didattica, però è chiaro che, come abbiamo visto, fare lezione a distanza indubbiamente peggiora le cose. Se non vogliamo trovarci tra un anno a discutere degli esiti delle prove Invalsi con un ulteriore peggioramento, dobbiamo come prima cosa intervenire sul fronte vaccinale e porre un freno a questa pandemia altrimenti i danni si accumuleranno”.

“Poi - ha concluso - ritengo siano necessarie delle operazioni di snellimento delle procedure interne alle scuole, fare in modo che i presidi possano intervenire, e in ultimo, ma non per importanza, fare in modo che ci sia un vero aggiornamento professionale in servizio per tutti i docenti. Non possiamo lasciare indietro nessuno e non possiamo pensare che i docenti debbano aggiornarsi da soli. Serve uno sforzo collettivo, bisogna mettere la scuola al centro della società”.

Sezione: Altre Notizie / Data: Gio 15 luglio 2021 alle 20:50
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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