"Ci sono due aspetti che fanno accapponare la pelle, per lo meno a me personalmente, nel video di Beppe Grillo. In buona sostanza Grillo dice che il figlio è innocente perché a distanza di un anno non è ancora stato arrestato e che se fosse uno stupratore sarebbe già in galera. Ma il diritto e la procedura penale non funziona così. Mi dispiace per chi ci ha visto una svolta garantista, ma di garantista c'è ben poco in chi pensa che la colpevolezza di qualcuno si stabilisca prima delle sentenze con lo scoccare delle manette. E questo è l'aspetto che fa male al Paese.

L'ennesima dose di spirito forcaiolo infusa nelle vene dell'opinione pubblica. Poi c'è l'aspetto umano, dell'impatto che questo video avrà avuto sicuramente sulla ragazza che ha denunciato la violenza. Una ragazza che ha la sfortuna di non avere un padre famoso come quello dell'accusato, che approfittando della sua posizione ha diffuso urbi et orbi una spregevole litania fatta di luoghi comuni, maschilismo patriarcale e cameratismo un tanto al chilo per screditare lei e difendere lui. Una violenza mediatica che ci saremmo tutti evitata volentieri". Così, in un post, l'europarlamentare di Italia Viva, Nicola Danti.

Sezione: Politica social / Data: Mar 20 aprile 2021 alle 10:40
Autore: Simone Gioia
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