Gianni Cuperlo ha un giudizio diverso da Massimo D’Alema sul Pd renziano. Secondo l’ex presidente dem “quella stagione l'ho sempre contrastata, convinto che il senso del Pd fosse più forte del leader che lo guidava in quel momento e che ad alcuni sembrava imbattibile. La scissione di Articolo 1 ha invece sopravvalutato il renzismo e sottovalutato la domanda di unità dei progressisti e della sinistra. Credo che D'Alema abbia l'onestà intellettuale per riconoscerlo. D'altra parte c'è chi nel Pd è rimasto, si è battuto da dentro a viso aperto e i fatti alla fine ci hanno dato ragione”, dice Cuperlo a Repubblica.

Nel periodo dell’ex segretario ci fu “un uso del potere e un'idea di governo del Paese che non è il mio - spiega Cuperlo -. All'inizio hanno trovato spazio e si sono affermati anche per i limiti precedenti. Quella stagione ha prodotto cose buone, le unioni civili o gli 80 euro, ma anche errori gravi, penso alla precarizzazione del mercato del lavoro, che assieme alla personalizzazione del potere hanno portato alla duplice sconfitta nel referendum costituzionale e alle elezioni politiche del 2018”.

Sezione: Politica locale / Data: Lun 03 gennaio 2022 alle 18:40
Autore: Redazione Centrale
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