Non sono le Regioni a decidere che tipo di vaccino deve essere fatto. Il ministero della Salute dà delle raccomandazioni, secondo il suo giudizio. Per la seconda dose a un cittadino che ha già fatto AstraZeneca il ministero ha raccomandato di usare Pfizer o Moderna, un vaccino diverso che non procuri quell’esposizione al rischio che una seconda dose potrebbe provocare. Se qualcuno chiedesse di fare AstraZeneca in teoria lo potrebbe fare, perché il vaccino è un atto medico, il responsabile finale è il medico che presiede all’inoculazione. Dovrà decidere anche sulla base di un dialogo col cittadino, se valutasse troppo rischiosa la richiesta potrebbe rifiutarla. Il singolo medico adesso probabilmente vuole sapere, per il tramite delle Regioni, se il ministero della salute ha ulteriori istruzioni da dare sul caso specifico di chi chiede di avere la seconda dose con AstraZeneca e mi pare giusto che il ministero, a richiesta, dia queste ulteriori precisazioni”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo a Timeline su Sky TG24.

Il cambio di indicazione sui vaccini ad adenovirus “non è una cosa che aiuta, questo è pacifico, però credo che le forniture stiano aumentando di volume, quindi non sarà particolarmente complicato far quadrare i conti. Noi abbiamo 37mila under 60 che, avendo fatto AstraZeneca, devono fare una seconda dose. Abbiamo bisogno di 37mila dosi Pfizer o Moderna in più rispetto al previsto. Questa è una cosa che il commissario sa ed è quello che il commissario farà in nostro favore per rispettare le indicazioni del ministero della Salute”.

“La pandemia esiste ancora, abbiamo ancora hub vaccinali aperti, abbiamo un sistema di distribuzione delle risorse legato all’emergenza e credo che la proroga dello stato di emergenza sia inevitabile. Lo stato di emergenza si rinnova di sei mesi in sei mesi, non ho motivo di pensare che si possa affrontare, ad esempio, la fase di riapertura delle scuole senza avere le norme che consentono, con maggiore agilità, alle autorità sanitarie e alla Protezione Civile di intervenire a sostegno della scuola. Ma sono tante le cose che dobbiamo riavviare. Poi si può anche fare una proroga più breve, ma non credo valga la pena. Dicembre credo sia il momento giusto per fare una valutazione e decidere se siamo fuori o no” Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo a Timeline su Sky TG24.

La sentenza sull'ex Ilva “dice che quell'impianto, così come era stato strutturato, ha ucciso della  gente e ha avvelenato la catena alimentare, ha provocato un disastro ambientale quindi va immediatamente fermato. Poi lo Stato dovrà decidere se alla chiusura degli impianti a caldo e delle fonti inquinanti deve seguire una fase industriale di decarbonizzazione degli impianti, ma è una fase successiva, da verificare,  perché esiste la possibilità di gestire l'acciaieria con tecnologie diverse, senza l’utilizzo del carbone, che potrebbero consentire la ripresa dell’attività in un anno e mezzo, due anni. Nel frattempo l'attività degli impianti a caldo  va immediatamente fermata. L’ordinanza del sindaco di Taranto, che condivido e sostengo, è proprio quella che determina la chiusura degli impianti a caldo. Dopo la sentenza della Corte di  Assise bisogna stoppare. Gli impianti ex Ilva sono vecchi, obsoleti, in gran parte sono stati già  fermati, ci sono due altiforni che funzionano e sono  pericolosi sia per gli operai che per i cittadini. È insostenibile, vanno stoppati immediatamente”.

“La variante Delta ci preoccupa fortemente. In Puglia, come in altre  regioni, è stato sequenziato il ceppo. Dobbiamo lavorare intensamente per evitare che questa variante diventi egemonica e quindi possa scatenare un prevedibile rialzo dei contagi in autunno, in corrispondenza dell'apertura delle scuole”.

“Le alleanze sono sempre complicate  perché vanno calate nei casi concreti nelle amministrative. Il centrodestra è in piena battaglia interna, i nomi non sono ancora individuati. Il centrosinistra ha individuato in alcuni luoghi dei candidati autorevoli. Dove queste possibilità non ci sono, poiché la legge per i Comuni prevede il ballottaggio, ci sarà sicuramente una intesa per sostenere o il Pd o il M5S in caso di ballottaggio, a seconda dei risultati del primo turno. Questo è già un buon risultato”. Rispondendo alla domanda se il Pd potrebbe sostenere a Roma Virginia Raggi al ballottaggio, Emiliano ha risposto: “Se l’avversario dovesse essere la destra credo che il M5S potrebbe avere il voto del PD. Temo però che la  Raggi abbia una po’ di difficoltà ad andare al ballottaggio a Roma”. 

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 16 giugno 2021 alle 21:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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