“Smettiamo di dire inesattezze e facciamo chiarezza sul tema della magistratura contabile : il controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr non è ridondante rispetto a quello fatto dalla Ue . Spetta ai singoli Paesi con i loro sistemi di controllo , su cui certamente la Corte potrebbe agire in modo più capillare e preciso , verificare che non ci siano episodi di frode, di corruzione, di doppia spesa tra diversi fondi europei, come ha giustamente ricordato Paolo Gentiloni. Leggo che Calenda afferma il contrario e mi spiace ma non è così“, così in una nota l’eurodeputata del Pd Irene Tinagli, presidente della commissione per i problemi economici e monetari a Bruxelles.

“Dobbiamo piuttosto domandarci come mai quando la destra è al potere nel nostro Paese mostri questa continua insofferenza per le regole e i controlli : la questione non è tanto il fascismo ma l’idea di uno Stato “nemico”, non a caso Meloni ha invocato il “pizzo di Stato" parlando delle tasse, una visione che nuoce alla nostra credibilità all’estero e anche alla modernizzazione della PA.  Non penso che una riforma seria dei controlli debba necessariamente indebolire i “poteri neutri” e i controlli, creando uno scontro politico. 

Spiace vedere che anche alcuni liberali italiani siano ancora intrappolati in questa gabbia ideologica ormai vetusta e in via di superamento anche in gran parte del mondo liberal-democratico europeo“, conclude Tinagli.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 06 giugno 2023 alle 21:00
Autore: Redazione PN
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