“Le sconcertanti parole di Barbara Palombelli in tv di ieri hanno suscitato la reazione di telespettatori e telespettatrici e delle commissioni pari opportunità della Federazione nazionale della stampa, dell'Usigrai e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e delle giornaliste e l'associazione Giulia. Oltre alla palese violazione di ogni codice deontologico è assolutamente irresponsabile insinuare il dubbio che una donna uccisa se la sia in qualche modo cercata. Ed è impressionante che questo avvenga su una delle reti principali di un Paese in cui ci sono stati sette femminicidi solo negli in dieci giorni. Inoltre questo increscioso fatto avviene in un contesto informativo avvilente. Sono state pubblicate sul sito dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni le tabelle sui tempi di parola e di notizia dei soggetti politici ed istituzionali dal 19 agosto al 4 settembre 2021. Come ha già fatto notare Vincenzo Vita, possiamo prendere i dati come metafora del sistema mediatico italiano: profondamente maschilista. Sul totale del tempo di parola nei telegiornali lo spazio assegnato alle donne è l’11% del totale, a fronte dell' 89% appannaggio dei maschi. Simile la situazione nelle trasmissioni extra tg. Se è vero che Lega di Salvini ha il primato dello squilibrio di genere con 0% di presenze femminili, questo non ci può e non ci deve consolare perché è evidente che su questo tema c’è un ritardo culturale e fattivo che riguarda sia l’informazione che la politica e le incredibili frasi pronunciate su Rete4 sono un’ulteriore conferma di una tendenza di stampo patriarcale grave e inquinante. Diventa quindi non solo urgente riequilibrare la parità di genere, ma anche diventare più attenti e meno tolleranti quando si tratta di responsabilità sociale e civile dei media”.

Così in un nota il deputato del Partito Democratico, Paolo Lattanzio, membro della Commissione Cultura.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 17 settembre 2021 alle 21:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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