"In clima agostano e con gli italiani ancora distratti dalle meritate vacanze, la politica e i media continuano a dibattere principalmente su alleanze, litigi, scissioni, primi, secondi e terzi poli. Ma intanto il prezzo del gas vola: secondo le notizie della stampa economica l’effetto combinato dell’aumento della domanda a causa della minore produzione di energia eolica e idroelettrica, e della contestuale riduzione dell’offerta da parte di Gazprom (- 35% da gennaio a luglio scorsi) fa balenare uno scenario europeo a 392 euro a Mwh dal prossimo autunno per il gas. Quanto alla luce il Pun (il prezzo unico nazionale) è a ben 537,99 euro a Mwh, dopo aver toccato un massimo di 650. In pratica, prezzi quattro o cinque volte superiori a quelli di un anno fa. “A settembre, cioè tra poche settimane, i cittadini torneranno dalle ferie e riprenderanno a fare i conti con l’inflazione e il drammatico caro energia in corso. Sarà un autunno-inverno terribile per imprese e famiglie se non si interviene immediatamente con progetti e azioni efficaci”. Così il deputato del M5S Davide Zanichelli in una nota.

Non c’è tempo da perdere: è semplicemente irresponsabile parlare di politicismi o di proposte irrealizzabili, dalla Flat Tax al Ponte sullo Stretto, che nulla hanno a che vedere con il problema enorme davanti ai nostri occhi. Né si può pensare di risolvere una situazione tanto drammatica con il feticcio dei “conti in ordine” cui si ispirano le agende tecnocratiche di Draghi o Cottarelli. Serve invece una proposta incisiva, realizzabile e urgente a tutela di famiglie e imprese. Serve un piano di contrasto alla crisi energetica che agisca su due piani: a brevissimo e a medio-lungo termine”, spiega Zanichelli.

A brevissimo termine bisogna che, subito dopo le elezioni, vengono stanziati aiuti sostanziosi a famiglie e imprese per ridurre l’impatto del caro-bollette, mediante uno scostamento di bilancio simile a quelli effettuati dal governo Conte 2 in pandemia. Allora, come ha ricordato lo stesso Conte, aziende e famiglie furono aiutati in modo tangibile e lo spread scese sotto 100. Oggi vengono aiutate poco o nulla, senza che per questo sia fermata l’impennata dello spread stesso, più che raddoppiato”.

Ma è anche sul medio e lungo periodo che occorre intervenire. E su questo il M5S ha già tracciato una strada. Occorre aumentare l’indipendenza energetica, attraverso la prosecuzione del Superbonus, misura fondamentale per la riduzione dei consumi. Occorre creare a livello europeo una struttura unica per l’acquisto di energia che unisca tutti i Paesi, in modo da ottenere prezzi migliori. E serve un grande piano europeo, un Energy Recovery Plan che stanzi il denaro sufficiente per proteggere cittadini, famiglie e imprese dal rincaro di bollette e prezzi dell’energia. Serve, infine, un grande sforzo diplomatico per la cessazione del conflitto in Ucraina e la pace in Europa, smettendo di sviare per il riarmo risorse fondamentali per aiutare gli italiani. Seguendo queste linee-guida, che da tempo il M5S e Giuseppe Conte invocano nel silenzio degli altri partiti, le prospettive non solo future ma anche immediate degli italiani non farebbero così paura. I cittadini ne tengano conto prima di dare il loro voto”, conclude l’esponente pentastellato.

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 17 agosto 2022 alle 14:40
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
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