Sono stati condannati all'ergastolo in Bulgaria i due imputati per l'attentato suicida di Burgas, sul Mar Nero, in cui otto anni fa furono uccisi cinque turisti israeliani e il conducente dell'autobus su cui si trovavano. L'azione è stata attribuita alla branca militare dell'Hezbollah libanese. I due ergastoli da parte del Tribunale speciale di Sofia per crimini di terrorismo sono stati comminati in contumacia essendo i due imputati ancora latitanti. Ed è stata esclusa ogni possibilità di liberazione condizionale. Le sentenze possono essere impugnate in seconda istanza. Il 18 luglio 2012, un autobus che trasportava turisti israeliani fu fatto saltare in aria nel parcheggio dell'aeroporto di Burgas, uccidendo il conducente dell'automezzo e cinque cittadini israeliani, nonché l'autore dell'attentato. Altre 40 persone rimasero ferite. L'accusa ha individuato l'autore dell'attacco in Mohamed Hassan al-Husseini, con doppia cittadinanza - libanese e francese - che avrebbe agito in complicità con Meliad Farah e Hassan al-Haj Hassan. I due, condannati oggi all'ergastolo, sono latitanti e ancora ricercati. Le prove raccolte indicherebbero, secondo l'accusa, un collegamento degli attentatori con Hezbollah. Il fatto avvenne al parcheggio degli arrivi dello scalo aereo, poco dopo lo sbarco dei turisti israeliani giunti con un volo charter da Tel Aviv. Il gruppo di vacanzieri doveva essere trasportato nel complesso balneare di Slancev Briag (Costa d'Oro), una trentina di km da Burgas. Subito dopo la salita a bordo dei turisti avvenne la potente esplosione che distrusse il bus. Il tribunale ha condannato stamane Meliad Farah e Hassan al-Haj Hassan anche a un risarcimento ai feriti e ai parenti delle persone uccise per un valore di oltre 500 milioni di lev (circa 250 milioni di euro). Il procuratore Evghenia Shtarkelova ha commentato con i media che la sentenza corrisponde all'entità del crimine e che i due latitanti continuano a essere ricercati dall'Interpol.

Sezione: Politica estera / Data: Lun 21 settembre 2020 alle 14:20 / Fonte: Ansa
Autore: Roberto Tortora
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