"In Italia il numero dei casi è contenuto e circoscritto a focolai che fortunatamente sono tutti legati a positivi asintomatici. Questo fa ben sperare".

Lo dice al Corriere della Sera, Anna Teresa Palamara, capo del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità

"Attualmente - spiega -, la variante predominante è la alfa, l'inglese, identificata nell'80% dei casi. La variante indiana, classificata come Delta, non costituisce un particolare pericolo per l'Italia, è sotto l'1%".

Sezione: Altre Notizie / Data: Sab 19 giugno 2021 alle 10:15
Autore: Simone Gioia
vedi letture
Print