“Il Pd che sta diventando troppo di sinistra ? Lo dicevano anche della segreteria Letta, nulla di nuovo. La verità è che il mondo è cambiato tanto negli ultimi anni:  abbiamo assistito ad un allargamento delle diseguaglianze e ad un aumento vertiginoso del lavoro povero. inoltre gli effetti sempre più devastanti del cambiamento climatico e la crisi energetica hanno reso evidente l'urgenza di ripensare i nostri modelli economici e produttivi. I cittadini sono stanchi di politici che dicono "vediamo", vogliono radicalità, messaggi chiari e azioni rapide. Il PD sta facendo i conti con la realtà, le sue emergenze, i disagi crescenti, cercando di dare risposte adeguate e più incisive. I sondaggi dimostrano che la strada è giusta”,  così in una intervista a Qn l’eurodeputata del Pd Irene Tinagli , presidente della commissione per i problemi economici e monetari a Bruxelles.

“Rispetto senza giudicare le scelte personali di Carlo Cottarelli: io non vado da nessuna parte, resto a Bruxelles per lavorare e portare avanti le idee per cui sono stata eletta con il PD. In questi anni sono riuscita ad ottenere risultati importanti, dal negoziato sul Recovery al lavoro sulla riforma del patto di stabilità. Ho sentito rispetto e sostegno dal mio partito e sono certa che continuerò ad averlo. Quando ho lasciato l’università per entrare a Montecitorio sono stata anche io a disagio, ci sono toni forti e colpi bassi in politica , ma rinunciare alle proprie battaglie aiuta solo a far prevalere gli avversari”, continua Tinagli .

Sul Pnrr: “Non era necessario "fare di più", bastava fare ciò che l'Italia si era impegnata e aveva già iniziato a fare. Fino alle elezioni eravamo perfettamente nei tempi, ci siamo fermati per sette mesi per cambiare governance, riallocare poteri e funzioni, sia nella gestione del PNRR che nei ministeri chiave. Si sono annunciati cambiamenti nel piano  mai messi nero su bianco. Abbiamo  disfatto molte delle cose messe in piedi prima e adesso è faticoso riprendere la marcia”, spiega la presidente che affronta anche il tema del Patto di stabilità:”Il Pd lavora da anni in Europa per modificare il patto di stabilità, qui al Parlamento europeo lo abbiamo fatto scontrandoci proprio con i conservatori e i sovranisti che non hanno mai creduto nella solidarietà europea. Adesso che Lega e Fratelli d'Italia - che di quei gruppi fanno parte- sono al Governo, mi auguro davvero che si possa lavorare insieme per una nuova governance che aiuti non ad “aggirare le regole" ma a dare all'Europa e all'Italia gli strumenti per crescere di più e meglio”. 

“In Europa capita di negoziare su alcune misure ma la logica dello "strappare qualcosa" in genere la si applica quando il negoziato è in corso. L'accordo sulla riforma del Mes è di due anni fa. Non firmare oggi è un po' come pretendere di fare gol al 120' e pensare di poter vincere così la partita. Diciamo che non ci dà grande credibilità”, spiega Tinagli riguardo alla ratifica del Mes.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 12 maggio 2023 alle 17:40
Autore: Redazione PN
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