"Si è sviluppato un dibattito alquanto curioso, dentro e attorno il Pd e sulle colonne dei giornali per opera di accigliati opinionisti. Secondo alcuni, sedicenti riformisti, ogni misura che va incontro ai lavoratori, ai poveri, ai disoccupati sarebbe populista. Ogni aspirazione all'eguaglianza equivarrebbe ad una pulsione populista. Viceversa, ogni intervento che sacrifica diritti e che colpisce i più deboli sarebbe riformista". Lo scrive su Facebook il vicesegretario del Pd Andrea Orlando.

"Non si capisce come tale impostazione possa coniugarsi con la vocazione maggioritaria a meno di pensare ad un ritorno alla democrazia censitaria. I tapini non si rendono conto di quale regalo facciano ai populisti ai quali consegnano l'immeritato attestato di difensori del popolo. (Nulla di più falso, il populismo difende alla fine lo status quo sociale). E cosi, nella geografia ideale di questa speciale corrente riformista, Prampolini, Turati e forse persino Fanfani o Dossetti, si dovrebbero collocare tra i populisti, immagino che invece la Thatcher o Reagan vadano tra i riformisti".

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 06 agosto 2020 alle 14:50
Autore: Rosa Doro
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