"Il ministro Nordio ha declinato nei suoi interventi un manifesto garantista e liberale: se farà quello che dice gli daremo una mano. Non darei per scontato, invece, che abbia il sostegno del centrodestra: l’incontro di ieri con Giorgia Meloni in favore di telecamere mi pare confermare che sia piuttosto isolato nella sua maggioranza. D’altronde non tutti i partiti che sostengono il governo hanno una storia che brilla per garantismo".

Così, oggi sul Corriere della Sera, la deputata di Azione Maria Stella Gelmini.

"Ma Calenda è stato chiaro con la ministra Casellati: la revisione della Costituzione non può essere fatta a pezzi, non è un patchwork. Non siamo disponibili a discutere di elezione diretta del capo dello Stato, una delle poche istituzioni in Italia che funziona e ha la fiducia dei cittadini. Piuttosto occorre rinforzare i poteri del premier e occuparsi della stabilità dei governi, dal momento che in 74 anni abbiamo avuto 68 esecutivi - spiega Gelmini. E vogliamo intervenire anche sul bicameralismo e sull’assetto dello Stato. Ritengo naturalmente che si debba discutere anche di giustizia: la bicamerale D’Alema ci provò".

Capitolo Autonomia, invece: "La bozza Calderoli è ormai alla terza o quarta riscrittura, ma occorre affrontare i nodi veri. In primo luogo i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. E poi occorre chiarire che alcune materie, come l’istruzione, non si possono cedere alle Regioni, perché non può esserci una scuola che varia nei programmi e nemmeno dal un punto di vista contrattuale, territorialmente. Semmai sono altre le materie da attribuire alle Regioni" conclude.

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 28 gennaio 2023 alle 11:00
Autore: Simone Gioia
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