Per il Quirinale gli italiani sarebbero molto soddisfatti di un Mattarella bis o dell’elezione al Colle del premier Draghi, il nome di Berlusconi non soddisfa più del 60% degli intervistati. Sono questi alcuni dei risultati emersi dal sondaggio realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso oggi, come parte degli appuntamenti che la testata ha dedicato all’elezione del Presidente della Repubblica e che culminerà con lo speciale “Corsa al Colle” che Sky TG24 realizzerà dalle 14 alle 23 del 24 gennaio e proseguirà per ogni giorno in cui eventualmente si protrarrà il voto.

Il sondaggio ha misurato il grado di soddisfazione del campione in caso di elezione di molti dei nomi che sono circolati per ricoprire il ruolo di Capo dello Stato: una rielezione di Sergio Mattarella soddisferebbe il 65,1%, segue Mario Draghi con il 57,1%, quindi Paolo Gentiloni (38,3%), Emma Bonino (32,2%), Marta Cartabia (29,0%), Silvio Berlusconi (25,7%), Maria Elisabetta Alberti Casellati (25,7%), Pierferdinando Casini (21,6%), Giuliano Amato (18,9%), Paola Severino (18,2%), Letizia Moratti (17,3%), Franco Frattini (16,6%). Analogamente è stato rilevato anche il grado di insoddisfazione, questi i dati: Silvio Berlusconi non soddisfa il 64,5%, seguono Pierferdinando Casini (55,1%), Letizia Moratti (54,9%), Giuliano Amato (50%), Emma Bonino (48,6%), Franco Frattini (41,5%), Maria Elisabetta Alberti Casellati (39,5%), Paolo Gentiloni (38,1%), Paola Severino (36,3%), Marta Cartabia (34,4%), Mario Draghi (29,0%), Sergio Mattarella (23,2%).

Approfondendo invece la figura di Silvio Berlusconi, il sondaggio ha investigato le motivazioni di chi sarebbe soddisfatto di vederlo sul Colle: il 29,6% lo vorrebbe perché è stato un grande imprenditore, il 26,7% perché è stato a lungo Presidente del Consiglio e leader del centrodestra, il 21,3% perché è l’unico in grado di unire gli italiani, 12,5% perché è un personaggio politico che lo rappresenta e il 7,1% perché è una persona simpatica e divertente. Altre motivazioni sono al 2,9%. Analogamente è stato chiesto a chi sarebbe insoddisfatto della sua elezione di spiegare il perché: il 42,5% ha indicato come causa le vicende giudiziarie che lo hanno riguardato, il 22,8% ritiene che sia troppo vecchio, il 18,4% pensa che abbia governato male l’Italia, il 10,7% lo considera un personaggio che divide mentre il 2,9% crede che sia troppo di destra. Altre motivazioni sono al 2,7%.

Al netto delle preferenze personali, dovendo prevedere chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica, per il 18,8% del campione sarà Mario Draghi. Per il 14,7% sarà Silvio Berlusconi, seguono poi Sergio Mattarella all’11,1%, Paolo Gentiloni al 4,1%, Maria Elisabetta Alberti Casellati al 4%, Marta Cartabia al 3,8%, Pierferdinando Casini al 2,4%, Emma Bonino al 2,1%, altri nomi all’1,7% Giuliano Amato all’1,6%, Paola Severino allo 0,9%, Letizia Moratti allo 0,9%, Franco Frattini allo 0,5%. Non sa cosa rispondere il 33,4%.

Eppure per la maggioranza non sarà Draghi il prossimo presidente: per il 49,2% infatti dopo l’elezione del Presidente della Repubblica il Governo Draghi andrà avanti. Per il 13,6% nascerà un nuovo governo tecnico con la stessa maggioranza, per il 11,3% nascerà un nuovo governo politico con un’altra maggioranza, per il 10,4% si andrà subito a nuove elezioni, mentre il 15,5% non sa cosa rispondere. La previsione coincide in parte con i desiderata, dato che, alla domanda se si preferisca che Mario Draghi rimanga Presidente del consiglio o che diventi il prossimo Presidente della Repubblica, è a favore della prima ipotesi il 56,7% del campione, contro il 16,8% che lo vorrebbe al Colle. Non vorrebbe nessuna delle due ipotesi il 16,5% e non sa cosa rispondere il 10% degli intervistati.

La ricerca ha poi fatto alcune domande sull’istituto della Presidenza della Repubblica, chiedendo innanzitutto se gli italiani siano d’accordo con le modalità dell’elezione. Il campione si spacca a metà: per il 47,0% il Presidente della Repubblica deve essere scelto dal Parlamento, mentre per il 46,4% dovrebbe essere scelto dai cittadini. Non sa il 6,6%. C’è poi il desiderio di veder salire al Colle una donna: è molto importante che il prossimo Presidente della Repubblica sia una donna per il 15,6%, abbastanza importante per il 46,3%, poco importante per il 19,5% e per nulla importante per 13,0%. Non sa il 5,6%. Sicuramente è importante che sia un nome in cui possano riconoscersi tutti gli italiani: per 67,9% la scelta del nome deve essere il risultato di un accordo fra tutti i partiti, mentre solo per il 21,2% va bene anche una maggioranza composta da partiti della stessa parte politica. Non sa cosa rispondere il 10,9%.

Per concludere l’analisi sul Quirinale, la ricerca ha misurato anche quale sia stato per gli italiani il miglior Presidente della Repubblica ad oggi. In testa alla classifica non stupisce trovare Sandro Pertini, con il 36,4%, seguito da Sergio Mattarella al 22,2%. Seguono più distanziati Carlo Azeglio Ciampi al 5,3%, Giorgio Napolitano al 5%, Francesco Cossiga al 4,7%, Giovanni Leone al 2,4%, Enrico De Nicola all’1,4%, Luigi Einaudi all’1,4%, Oscar Luigi Scalfaro allo 0,9%, Giovanni Gronchi allo 0,7%, Antonio Segni allo 0,6%, Giuseppe Saragat allo 0,6%. Non sa cosa rispondere il 18,4%.

Il sondaggio ha infine misurato la fiducia degli italiani nei confronti del Governo Draghi e le intenzioni di voto: il 66,5% degli intervistati ha fiducia nel Governo Draghi (il 13,5% ha molta fiducia, ha abbastanza fiducia il 53%), contro il 30,3% che non ne ha (ha poca fiducia il 20,7% e nessuna fiducia il 9,6%). Il 3,2% non si esprime. Per quanto riguarda le intenzioni di voto, il Partito Democratico è primo partito con il 21,4% delle preferenze, davanti a Fratelli d’Italia (al 19,1%) e Lega, che si attesta al 17,9%. A seguire si colloca il M5S con il 16,6%. Quindi Forza Italia con il 9,3%, Azione e +Europa al 4,5%, Italia Viva al 2,5%, Sinistra Italiana al 2,1%. Seguono i Verdi all’1,5%, Articolo 1 - MDP all’1%, Coraggio Italia allo 0,9%, altri partiti al 3,2%. Sempre alto il dato relativo ad astenuti e indecisi che si attesta al 42,6%.

 

Sezione: Sondaggi politici / Data: Ven 21 gennaio 2022 alle 10:45
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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