“Il parere del Cnel” sul salario minimo “è la perfetta espressione del conservatorismo consociativo di questo Paese. In essenza sostiene, dopo usuali paginate da azzeccagarbugli, che sui salari va bene così perché la contrattazione è un mondo fantastico. Ma se negli ultimi 30 anni i salari reali sono decresciuti del 2 per cento, mentre sono aumentati in Germania e Francia del 30 per cento, vuol dire che così proprio non va bene”. Lo ha scritto su X il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha proseguito: “Certo tanti problemi vengono dalla dimensione d’impresa e dalla scarsa competitività del contesto, ma una forbice così ampia chiama in causa anche il sistema delle relazioni industriali e del modo in cui la contrattazione nazionale ha svolto la sua funzione. ‘Tutto bene madama la Marchesa’ non si può sentire.

Sul salario minimo ci penserà la magistratura, e non è affatto un bene per l’Italia. Spiace che il Cnel abbia perso l’occasione per costruire le premesse per un nuovo ‘patto per il lavoro’. Rimarrà quello che è sempre stato: un ente inutile con una bellissima sede. Peccato”.

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 05 ottobre 2023 alle 21:40
Autore: Tommaso Di Caprio
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