“Io sono convinto che la chiusura delle scuole sia un errore. E in ogni caso lo sia deciderlo da un giorno all’altro, come ha fatto la regione  Lombardia, senza nemmeno far concludere la settimana scolastica, senza dare il tempo alle persone di organizzarsi e senza coordinarsi con i sindaci.
Le norme nazionali hanno dato strumenti e parametri prudenziali che potevano essere applicati per zone, per comuni, insomma compiendo ogni sforzo per tenere aperto il più possibile laddove ci sono condizioni di sicurezza, lavorando sul tracciamento e sulla quarantena delle classi dove necessaria. In un anno non è stato messo in atto alcun sistema, neanche sperimentale, su questo.
Nelle classi ci sono distanze, protocolli di sicurezza e mascherine.

Quel che non c’è fuori. E i ragazzi da domani e per quindici giorni almeno passeranno da luoghi più sicuri a luoghi meno sicuri.
Trovo sbalorditivo che gli stessi che strillavano la settimana scorsa per aprire i ristoranti anche la sera, siano i primi a chiudere tutte le scuole e a farlo con questa leggerezza.
Qualche collega senatore che è sempre troppo concentrato sulla comunicazione,  e dopo i selfie con i ristoratori,  ora fa il giro del mondo in 80 ambasciate (cosa che non gli compete) fingendo di andare a caccia di vaccini, farebbe bene ad occuparsi delle sua, della nostra regione, dove governa da vent’anni e dove la situazione è sempre peggio tra anziani abbandonati, vaccini nei frigo e ragazzi buttati in strada da un giorno all’altro”. Così il senatore del Pd Roberto Rampi, capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama.

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 04 marzo 2021 alle 16:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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